Di Gianluigi Bergamo
Forse la Regione Veneto ha capito che è meglio lasciare il Medioevo
I Verdi del Veneto tirano un momentaneo sospiro di sollievo nell’apprendere che in Consiglio Regionale non si è voluto discutere la legge che avrebbe consentito la caccia al Lupo e ringraziano i Consiglieri del PD che si sono dati da fare per cercare di fare lobby positiva sulla Regione.
Nonostante questo improvviso dietrofront su una norma che da sempre abbiamo considerato irragionevole e senza alcun presupposto ambientale e scientifico, ancora, qualche rappresentante che sostiene la maggioranza di governo, sostiene che: “il lupo si nutre di carne viva e si sta sempre più avvicinando più alla pianura abitata, con evidente pericolo per gli esseri umani, già aggrediti in varie regione di Italia” seminando il terrore mediatico tra la popolazione a suon di fake news.
Facciamo presente – spiegano in una nota i Verdi del Veneto – che non ci risultano nessun tipo di aggressioni o altre forme di attacco da parte di questi mammiferi predatori verso l’uomo in tutta Italia, presente soprattutto negli Appennini da decenni. Lupi che svolgono altresì una funzione fondamentale essendo al vertice della catena alimentare ed essendo un fattore di selezione verso la fauna selvatica, come ad esempio i cinghiali che stanno proliferando. Si consiglia, al proposito tutti consiglieri regionali di guardare un bel video dell’accademico e saggista George Monbiot su TED dove si parla della rinascita ecologica del Parco di Yellowstone negli USA grazie proprio alla presenza del lupo ed alla sua funzione di controllo su altre specie e i suoi effetti indiretti persino su un migliore sviluppo della vegetazione (cfr. https://www.ted.com/speakers/george_monbiot).
Per cui chiediamo a chi ha intenzione di continuare a raccontare le favole di Cappuccetto Rosso di basarsi sulla realtà e evitare di spingere per far tornare al Medioevo la nostra Regione.
Ci risulta inoltre che da un indagine condotta recentemente all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, montagna rustica e magari più isolata del resto delle Dolomiti ma dove ai margini ci sono anche alcuni Comuni importanti e note località turistiche nessuno si è sognato di dire che il lupo costituisce un problema. Su 32.000 ettari non si riscontrano emergenze ne richieste di risarcimento. Per cui evitiamo di creare psicosi ad arte per stimolare gli interessi più bassi e retrogradi della politica, tanto per fare audience e raccogliere un po di voti. Ricordiamo che esiste una Direttiva Habitat che protegge il lupo. Che evidentemente si vuole scavalcare ricorrendo al “problema di sicurezza pubblica”, inesistente.
Che si debbano trovare delle soluzioni compatibili con la presenza del lupo è invece necessario, adottando una pianificazione credibile, trasparente e soprattutto scientifica e quelle misure (recinzioni elettriche, cani pastore per i greggi) che già da tempo si usano nel Centro Italia e vanno applicate con continuità e soprattutto con incentivi veri anche qui in Veneto.
Infine serve una campagna di educazione ambientale, che coinvolga le comunità locali a partire da bambini e ragazzi, con un informazione seria condotta da agronomi-forestali, naturalisti, biologi, e da chi il lupo lo conosce veramente per gli aspetti etologici (ricordiamo che il lupo è una specie elusiva che si nasconde all’uomo) e che non ci faccia tornare al Medioevo
Il Presidente Zaia cosa dice?
Qui tutti i dettagli: