Stupro a Mestre, Zanella: dolore e rabbia. Venezia era riferimento per le politiche sociali, ora non più

Roma, 17 apr. “Una donna di 32 anni è stata segregata e stuprata per cinque giorni nel cuore di Mestre, in uno dei suoi “buchi neri” più noti e angoscianti, segno del deserto di politiche sociali e dell’incapacità di governo della nostra città in crisi ormai conclamata. Con dolore e rabbia, esprimo la mia solidarietà convinta. Ma voglio anche far presente che il comune dí Venezia era un punto di riferimento nazionale e internazionale per le politiche sociali e gli interventi di prevenzione e contrasto alla tossicodipendenza e alle forme estreme di disagio e fragilità. C’era l’assessora alla cittadinanza delle donne. Il Centro Donna funzionava come luogo di attività, di aggregazione e promozione culturale, comprendeva anche il Centro antiviolenza, a significarne l’assunzione collettiva da parte di tutte di una questione che riguarda tutte. Di fronte
all’orrore delle violenze subite da donne per mano maschile, è necessario e urgente un cambio radicale di cultura politica e di governo della nostra comunità. Prima che sia troppo tardi!”. Così la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella.

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