STRASBURGO, 8 MAG. 2025 – Le eurodeputate e gli eurodeputati della delegazione dei Verdi al Parlamento europeo commentano le recenti affermazioni del ministro Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto in merito alla procedura d’infrazione europea nei confronti dell’Italia per il non corretto e incompleto recepimento della direttiva relativa alle emissioni industriali, relativa all’ex Ilva di Taranto.
“Sono allarmanti le parole del ministro Pichetto Fratin, che – proprio nel giorno dell’ennesimo, grave incidente dentro l’acciaieria – ha definito ‘del tutto normale’ il nuovo step della procedura d’infrazione della Commissione europea nei confronti dell’Italia, relativa all’ex Ilva. Come Verdi, chiediamo al governo di affrontare seriamente e immediatamente questa vicenda che si trascina da oltre dieci anni, con gravi conseguenze per la salute pubblica e l’ambiente. Di fronte alla chiara violazione delle norme comunitarie, abbiamo presentato due interrogazioni rivolte alla Commissione europea,” dichiarano Cristina Guarda, Ignazio Marino, Leoluca Orlando e Benedetta Scuderi.
“Il governo Meloni vuole aspettare che la procedura d’infrazione proceda ancora, fino ad arrivare a salatissime multe per il nostro Paese, mentre si continuano a contare i morti? Chiediamo che l’Italia si uniformi quanto prima alla direttiva sulle emissioni industriali e alla recente direttiva sulla qualità dell’aria: non è possibile che nel decreto di gennaio, finalizzato a garantire la continuità produttiva del polo siderurgico, si faccia ancora riferimento ai vecchi valori limite sulle emissioni, fissati dal decreto 155/2010. Denunciamo, inoltre, la mancanza di trasparenza nella procedura di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Sul sito del MASE, infatti, non sono stati pubblicati numerosi documenti, violando la Convenzione di Aarhus e le direttive europee in materia di accesso alle informazioni ambientali,” concludono.