“L’invito giunto ai Vigili del fuoco di tutto Italia, da parte della Direzione nazionale, di acquisire, per tramite dei Comandi di propria pertinenza territoriale, informazioni riguardanti le azioni intraprese dagli organismi competenti territoriali per accertare la presenza di inquinamento ambientale da Pfas, suscita perplessità e preoccupazioni. Da tempo alcune ricerche hanno evidenziato i rischi alla salute conseguenti all’esposizione ai Pfas contenuti in acque contaminate o in composti chimici come quello contenuti nella schiuma utilizzata come agente estinguente. I Vigili sono sempre in prima linea nel salvare vite umane, agendo spesso in condizione di esposizione da sostanze chimiche. I Pfas costituiscono una minaccia all’ambiente e alla salute delle persone, anche a quella di coloro che lavorano per salvare vite umane. È necessario garantire, anche a livello regionale, un biomonitoraggio dedicato al personale dei Vigili del Fuoco operante nelle aree a rischio, a tutela della loro salute. Lo scorso anno il Consiglio regionale aveva respinto una risoluzione di Europa Verde per sostenete l’effettuazione di uno studio finalizzato alla comprensione delle problematiche connesse ai dispositivi di protezione individuale (antifiamma) in dotazione ai Vigili del Fuoco, alla presenza o meno di concentrazioni di PFOA nelle schiume antincendio in dotazione e un monitoraggio di un campione di Vigili del Fuoco, anche volontari, operativi in Veneto. Alla luce della comunicazione interna sai Vigili del fuoco, il tema torna alla ribalta e le istituzioni hanno il compito morale di non abbandonare chi difende la salute dei cittadini. La giustizia ambientale e la tutela della salute passano anche attraverso il riconoscimento del diritto alla salute per tutti i lavoratori esposti, Vigili del Fuoco inclusi.” Lo dichiarano i Consiglieri regionali Renzo Masolo e Andrea Zanoni (Europa Verde).