Venezia, 27 giugno 2025
«L’operaio caduto da un tetto a Mira e abbandonato ferito alla fermata dell’autobus è solo l’ultimo episodio di una lunga catena di sfruttamento e disumanità. Un fatto gravissimo, che richiama alla mente il caso di Latina, dove un lavoratore ha perso un braccio in un’azienda agricola ed è stato lasciato agonizzante per strada. Scene da incubo che purtroppo sono realtà quotidiana per troppi lavoratori invisibili».
Lo dichiara Andrea Zanoni, Consigliere regionale di Europa Verde e Presidente della Commissione Legalità del Consiglio regionale del Veneto, commentando il caso avvenuto a Mira (VE), dove un giovane operaio è stato ferito in un cantiere e poi abbandonato senza soccorsi.
«In Commissione Legalità abbiamo affrontato il tema degli incidenti sul lavoro e ciò che emerge è chiaro: il problema spesso nasce nei subappalti, dove si annidano irregolarità, mancanza di formazione, assenza di dispositivi di sicurezza e sfruttamento. A questo si aggiunge una drammatica carenza di controlli, con gli Spisal sotto organico e impossibilitati a garantire una vigilanza capillare ed efficace».
Zanoni denuncia la responsabilità della Regione, che non investe abbastanza nella prevenzione e nella sicurezza sul lavoro, lasciando che nei cantieri si lavori troppo spesso senza adeguate tutele. «Nel bilancio la giunta Zaia mi boccia regolarmente gli emendamenti per potenziare gli Spisal. È inaccettabile che si continui a morire o a subire mutilazioni per lavorare. Serve una svolta netta: tolleranza zero verso chi mette a rischio la vita dei lavoratori per profitto. La Regione deve potenziare immediatamente gli organici degli Spisal e rafforzare i controlli nei cantieri come nelle aziende agricole. Allo stesso tempo, è lo Stato che deve introdurre condizioni rigidissime nei subappalti e rafforzare i nuclei ispettivi dell’INAIL, affinché nessun lavoratore venga più abbandonato o sfruttato nell’indifferenza generale. La sicurezza sul lavoro non è un costo, è un diritto umano».