“La realizzazione di un invaso faraonico sul torrente Vanoi è una vicenda che ha creato un forte opposizione da parte di cittadini e comitati. Molte le criticità geologiche e i rischi ambientali che sono stati evidenziati anche dalle osservazioni ufficiali uffici tecnici regionali di Direzione Difesa del Suolo. Proprio a causa di queste criticità e della forte opposizione espressa dai cittadini, molti hanno ritenuto che il progetto fosse stato risposto in un cassetto. Invece, si apprende che recentemente sono state notate attività di trivellazione e carotaggio in Pian di Mottes, nei pressi di Canale San Bovo, nella provincia Autonoma di Trento, proprio nel sito che prevedeva l’alternativa progettuale da 20 milioni di metri cubi d’acqua al serbatoio del Vanoi, attraverso la costruzione di un manufatto di terra più cemento armato tra le pareti del monte Totoga e il Tesino. La esecuzione del progetto alternativo, seppure in territorio trentino, avrebbe notevoli ripercussioni anche sul Veneto. Per questo ho presentato una interrogazione in Consiglio regionale per sapere se la Regione del Veneto sia a conoscenza e sia stata formalmente informata delle attività di trivellazione e carotaggio di cui in premessa e se sia a conoscenza del cronoprogramma aggiornato del progetto del Serbatoio Vanoi, anche alla luce dell’aggiudicazione definitiva del servizio di progettazione, studi e attività correlate, avvenuta nel dicembre 2022, e se intenda riferire su quali risorse finanziarie risultano imputabili queste attività.” Lo dichiara il Consigliere regionale di Europa Verde, Renzo Masolo.