Roma, 15 LUG. – «Mentre prosegue il silenzio in Parlamento del ministro Matteo Salvini, apprendiamo dall’Ad di SIMICO Fabio Saldini, via intervista, che la realizzazione della funivia Apollonio-Socrepes, a suo dire opera che ‘serve al territorio’ ma non risulta che lo abbia chiesto agli abitanti, dipende dalla produzione all’estero delle cabine, secondo la proposta della Graffer, società che ha costituito un Consorzio con Dolomiti Strade ed Ecoedile. Ovviamente i colossi del settore Leitner e Doppelmayr hanno rifiutato l’incarico perché avevano bisogno di più tempo (scadenza 6 febbraio 2026) e per le incertezze geologiche, come si apprende dalla stampa. Con questo progetto si vogliono portare 2800 persone l’ora in vetta, una follia, alla faccia dell’over-tourism anche sulle Dolomiti. L’area interessata, inoltre, i Prati di Mortisa, è soggetta a dissesti idrogeologici e non è idonea ad accogliere l’opera come aveva espresso il Comitato per la valutazione ambientale strategica con ben 25 rilievi critici, dopo il quale la soprintendenza diede un incomprensibile parere favorevole. A inizio 2025 la Commissione VIA regionale ha approvato definitivamente il progetto imponendo 14 prescrizioni ambientali tra monitoraggi, interventi di stabilizzazione dei versanti, una non meglio chiarita mitigazione dell’impatto paesaggistico attraverso l’uso dei colori e garanzie sul risparmio energetico. Ora apprendiamo da Soldini, sempre a mezzo stampa, che le indagini geologiche e geognostiche sono state affidate, dice Soldini sempre a. A mezzo stampa, ‘ad un importante professore del Politecnico di Torino, il professor Barla, e i dati che abbiamo in mano sono inequivocabili. Sarà sicura’, bontà sua. Ma mentre le frane e le colate detritiche continuano a investire la statale Alemagna, tra Cortina e San Vito,
, noi chiediamo all’Anac di vigilare su questo progetto incurante della devastazione ambientale e delle procedure”. Così Luana Zanella, capogruppo di AVS alla Camera.
