Venezia, 24 luglio 2025 – Giovedì scorso in Seconda Commissione il Direttore Generale di Veneto Strade, Giuseppe Franco, ha illustrato la relazione sull’attività svolta nel secondo semestre 2024 e le linee generali per il primo semestre 2025. In quell’occasione, rispondendo alle domande del Consigliere regionale Andrea Zanoni (AVS), sono emersi dati preoccupanti su alcune delle principali opere infrastrutturali previste in Veneto.
«Sul IV Lotto della Tangenziale di Treviso – spiega Zanoni – il dott. Franco ha ammesso che la stima di 60 milioni di euro è sottodimensionata. Il progetto definitivo arriverà solo nel primo quadrimestre del 2026, e solo allora conosceremo la cifra reale. Ricordo che l’assessora regionale alle infrastrutture De Berti aveva ipotizzato un costo di 70 milioni. Ma oggi fortunatamente il dott. Franco ci ha confermato che non c’è un euro stanziato per realizzarla.»
Secondo quanto riferito da Veneto Strade, la competenza della futura infrastruttura dovrebbe passare ad ANAS, come già avvenuto per il resto della tangenziale. «Ma – sottolinea Zanoni – non ci sono fondi disponibili e la Regione continua a inseguire un modello di sviluppo vecchio, fatto di cemento e consumo di suolo.»
Situazione analoga per il Ponte di Vidor, un’opera da oltre 130 milioni di euro secondo alcune stime giornalistiche, ma senza alcun finanziamento stanziato come confermato dal Direttore di Veneto Strade. «Anche in questo caso – denuncia Zanoni – la Regione si lava le mani dicendo che non è di sua competenza. Ma chi pagherà? E chi lo gestirà? I cittadini meritano risposte chiare.»
Infine, sul Terraglio Est, Franco ha annunciato che i lavori partiranno entro settembre. «Un’altra opera che consuma suolo agricolo e paesaggio – commenta Zanoni – mentre si continua a ignorare il trasporto sostenibile: servono investimenti su ferro, sulla metropolitana di superficie e sulla liberalizzazione di tratti autostradali come la A27.»
Sul IV lotto Zanoni ha concluso: «Spendere 70 milioni di euro per appena 3 chilometri di asfalto significa bruciare oltre 23 milioni a chilometro per distruggere una delle ultime campagne integre del trevigiano. Non serve un altro nastro di cemento, serve un biodistretto agricolo che produca cibo sano, locale e sostenibile. Questa non è innovazione, è vecchia politica col motore acceso. Noi diciamo no a un’opera inutile, costosa e dannosa per il territorio.»
Ha aggiunto Giulia Princivalli di AVS: “ Come Alleanza Verdi e Sinistra siamo stati contrari ieri e saremo contrari domani a quest’opera che, anziché portare benefici concreti ai cittadini trevigiani, lascerà soltanto un ulteriore debito pubblico. 70 milioni di euro per una strada che non risolverà i problemi del traffico a Treviso, ma che al contrario comprometterà una delle ultime aree verdi di pregio faunistico e naturalistico del territorio. È inaccettabile. Da anni la Lega porta avanti questa infrastruttura come fosse un trofeo, solo per continuare con la politica del taglio dei nastri. Ricordiamoci Salvini, venuto a inaugurare il quarto lotto prima delle elezioni amministrative: sembrava tutto fatto, e invece – come avevamo previsto – i fondi non c’erano. Noi chiediamo che quei 70 milioni vengano destinati a ciò che serve davvero: asili nido, centri per anziani, sanità pubblica. Investimenti concreti, vicini alla vita quotidiana delle persone. Vogliamo un Veneto più verde, più giusto, che costruisca un futuro sano per tutti i suoi cittadini.””
«Giovedì 24 luglio – concludono Zanoni e Princivalli – abbiamo partecipato come AVS all’iniziativa Capitèi Verdi, una camminata tra i campi della campagna trevigiana in località Sant’Anna. Un’occasione per ribadire quanto sia prezioso questo territorio, oggi minacciato dal cemento e dalla tangenziale del IV lotto. Difendiamo insieme il nostro paesaggio, la biodiversità e la bellezza delle nostre campagne.»