Venezia, 26 luglio 2025 – “Non possiamo continuare a ignorare le conseguenze della corsa al prosecco: le frane che hanno colpito le colline Unesco sono anche il frutto di decenni di disboscamenti e scelte scellerate”, afferma Andrea Zanoni, Consigliere regionale AVS.
“Le colline del Conegliano-Valdobbiadene sono state trasformate in vigneti intensivi, spesso realizzati eliminando boschi fondamentali per la stabilità idrogeologica. È il caso di Miane, dove abbiamo lottato contro un disboscamento poi autorizzato dalla Regione. Oggi, a distanza di anni, vediamo i danni: frane, smottamenti, allagamenti”.
“Il Molinetto della Croda è solo l’ultimo esempio: il Lierza in piena ha causato danni enormi perché il suo bacino è stato trasformato in un imbuto di vigneti incapaci di assorbire l’acqua. È una politica insostenibile, che non guarda al futuro e che continua a puntare su vigneti ad alto impatto ambientale, pieni di pesticidi, invece che su un’agricoltura biologica e rispettosa del territorio”.
“I boschi non sono solo paesaggio: sono infrastrutture naturali fondamentali. Le radici degli alberi trattengono il terreno, rallentano il deflusso dell’acqua piovana, riducono l’erosione e prevengono frane e smottamenti. Ogni ettaro di bosco può assorbire migliaia di litri d’acqua, mitigando gli effetti delle piogge intense. Disboscare per piantare vigneti significa rinunciare a questa protezione naturale, esponendo il territorio a rischi sempre maggiori”.
“Zaia e i vertici delle Colline Unesco tacciono, ma sono corresponsabili. È ora di cambiare: i cittadini veneti meritano un’agricoltura sostenibile e un territorio sicuro”, conclude Zanoni.