Venezia, 14 agosto 2025 – “La vicepresidente De Berti può continuare a nascondersi dietro un dito, ma la matematica non è un’opinione: nel 2024 il Veneto ha dovuto trovare 50 milioni per coprire il buco della Pedemontana, nel 2025 ne serviranno almeno 60. I suoi attacchi personali non cancellano i numeri, né tantomeno le responsabilità politiche. Restituisco al mittente ogni accusa e la sfido pubblicamente a un’operazione verità: dica ai veneti quali servizi sono stati tagliati per coprire questo enorme buco generato dalla SPV”, dichiara Andrea Zanoni, consigliere regionale AVS.
“Se vuole, la aiuto a ricordare: tagli alla sanità, nessun premio retributivo a medici e infermieri, zero aumento delle impegnative per le case di riposo, borse di studio ferme, fondi ridotti alle aziende di trasporto pubblico con conseguente aumento degli abbonamenti scolastici, niente risorse aggiuntive per ARPAV, SPISAL, Enti Parco. “Una notizia recente, denunciata dai sindacati dei medici, riguarda la graduale scomparsa dell’impegnativa, da un anno a questa parte, gradualmente, in tutte le Ulss venete, la Regione ha comunicato ai medici di medicina generale la scomparsa dell’impegnativa per la cosiddetta “mappatura dei nei”, una visita dermatologica volta specificatamente al controllo delle lesioni cutanee. E tutto questo mentre 278 sindaci veneti restano senza fondi per la sicurezza stradale. È un insulto alla loro dignità e al lavoro delle amministrazioni locali”, incalza Zanoni.
“La Pedemontana è una voragine finanziaria che divora risorse pubbliche. Altro che asse strategico: è una condanna per la sicurezza stradale. I dati parlano chiaro: nel 2025 mancano 90 milioni di euro per finanziare i progetti presentati dai sindaci di 278 comuni veneti. E la Regione, invece di assumersi le proprie responsabilità, preferisce attaccare chi denuncia il problema”, prosegue il consigliere.
“De Berti mi accusa di strumentalizzare? È lei che prende in giro i cittadini e i sindaci. Se davvero crede nella trasparenza, pubblichi l’elenco completo dei servizi tagliati tra il 2024 e il 2025. E già che ci siamo, spieghi ai veneti come mai il buco della SPV continua ad allargarsi nonostante gli sconti sui pedaggi e i flussi di traffico. I suoi numeri non tornano, i miei sì.”
E quanto alla sua battuta sul mio presunto “uso frequente” della Pedemontana, la rassicuro: non ho bisogno di essere pedinato per sapere che l’opera è un disastro. Se la vicepresidente ha tempo per controllare i miei spostamenti, forse dovrebbe usarlo per controllare meglio i conti della Regione. Sarebbe un esercizio di trasparenza davvero utile.
Conclude Zanoni: “La verità è che senza gli errori di Galan prima e di Zaia poi, oggi non saremmo qui a tappare buchi multimilionari. E i cittadini veneti avrebbero più sicurezza, più servizi e meno propaganda.”