SPAZI SOCIALI – Zanoni, Princivalli, Dall’Agata e Chaibi (AVS): “L’ex caserma Piave è un patrimonio della città, presidio di solidarietà e inclusione”

Venezia, 23 agosto 2025 – L’Alleanza Verdi e Sinistra prende posizione contro gli attacchi della destra all’esperienza di Open Piave, realtà sociale e culturale che anima l’ex caserma di Treviso.
“Trovo inaccettabile che la destra continui a dipingere l’ex caserma Piave come un covo di delinquenti. In realtà, grazie al lavoro di Open Piave e delle tante associazioni che vi operano, quello spazio è diventato un punto di riferimento per la città, un presidio di solidarietà, cultura e inclusione sociale”, dichiara Andrea Zanoni, Consigliere Regionale del Veneto per Alleanza Verdi e Sinistra e candidato alle prossime regionali. “Negli anni – prosegue Zanoni – Open Piave ha costruito una realtà che molti cittadini conoscono e apprezzano. C’è un centro diurno per persone con disabilità, Caminantes che si occupa dei senza fissa dimora, una scuola di italiano gestita da insegnanti volontari, lo Spazio Bru con il mercatino solidale, un Gruppo di Acquisto Solidale (GAS), e numerosi incontri culturali. È uno spazio vivo, dove i giovani si riuniscono per discutere del loro futuro, non certo un luogo da sgomberare come vorrebbe la destra”. “L’ex caserma Piave era un buco nero nel cuore di Treviso. Oggi è un polo sociale e culturale, frutto di un percorso intelligente e partecipato, che ha coinvolto anche realtà come lo IUAV e altre associazioni del territorio. Ridurre tutto a una questione di ordine pubblico è una semplificazione ideologica che non rende giustizia al lavoro fatto”, sottolinea Zanoni.
Giulia Princivalli, segretaria provinciale di Sinistra Italiana – Avs e candidata alle elezioni regionali aggiunge: “Open Piave non è solo un luogo fisico, ma una comunità viva che risponde a bisogni concreti: dalla disabilità al disagio abitativo, dall’inclusione linguistica alla socialità giovanile. È la dimostrazione che quando cittadini e associazioni collaborano, la città diventa più giusta e più forte. Difendere questa esperienza significa difendere il diritto delle persone ad avere spazi comuni dove costruire futuro e solidarietà. È da qui che parte la vera rigenerazione urbana, quella che mette al centro le persone e non gli interessi di parte. Dopo lo sgombero del Leoncavallo a Milano e la minaccia di Speranzon al centro sociale Rivolta a Marghera ora tocca al Django qui a Treviso. È evidente che la destra è allergica agli spazi di socialità, cultura e aggregazione dal basso, sottratti dalle logiche del mercato e dello sfruttamento. È un presidio importantissimo per la città di Treviso e noi saremo pronti a difenderlo, insieme alla maggioranza delle persone di Treviso che riconoscono l’importante lavoro che svolge il Django.”
Anche Stefano dall’Agata, coportavoce di Europa Verde della Marca, interviene sull’attacco della destra: “Sì tratta di un maldestro tentativo di nascondere il proprio fallimento rispetto all’illegalità vera e alla violenza che sono entrate prepotentemente anche nella cronaca cittadina.”
Said Chaibi, segretario del circolo di Treviso Sinistra Italiana – AVS, commenta:
“Django e Open Piave sono diventati un patrimonio per Treviso. Hanno ridato vita a un luogo abbandonato e oggi sono parte integrante della città. Difenderli significa difendere la socialità, la cultura e la solidarietà.”
“Il contratto di comodato firmato con il Comune va rispettato. Se Open Piave chiede una proroga per recuperare il tempo perso durante la pandemia, è una richiesta legittima e di buon senso. Il sindaco Conte, che finora non ha mai ostacolato queste attività, dovrebbe avere il coraggio di difendere ciò che funziona, invece di piegarsi alle pressioni di Fratelli d’Italia”, conclude Zanoni. “La cultura, la solidarietà e l’inclusione non hanno colore politico: sono valori universali che vanno difesi, non strumentalizzati”.

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