Roma, 16 DIC. “Con un comma nascosto nella Manovra di bilancio, il Governo sceglie ancora una volta di voltare le spalle alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Il rinvio di sei mesi dei limiti sul parametro della ‘somma di 4 PFAS’ e l’esclusione temporanea di specifiche molecole dal calcolo complessivo rappresentano un arretramento inaccettabile nella protezione delle acque potabili”.
Lo dichiara Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, commentando la norma che modifica l’attuazione del decreto legislativo 18 del 2023.
“Stiamo parlando di sostanze perfluoroalchiliche – i cosiddetti “inquinanti eterni” – scientificamente riconosciute come pericolose, bioaccumulabili e correlate a gravi patologie. Di fronte a questa evidenza, il Governo sceglie la strada del rinvio e delle deroghe, anziché quella della prevenzione e del principio di precauzione».
“È gravissimo – prosegue Zanella – che mentre si afferma formalmente l’obbligo di controllo dei PFAS a partire dal gennaio 2026, si introducano scorciatoie normative che svuotano di efficacia i limiti, concedendo ulteriore tempo a chi inquina e lasciando cittadini e cittadine esposti a un rischio noto”.
“Le regioni, le autorità sanitarie e i gestori idropotabili vengono chiamati a intervenire ‘con tempestività’ ma senza strumenti più stringenti e senza risorse adeguate. È l’ennesimo scaricabarile che dimostra l’assenza di una vera strategia nazionale sull’acqua e sugli inquinanti chimici. Alleanza Verdi e Sinistra si oppone con forza a questa scelta: l’acqua potabile deve essere sicura subito, non tra sei mesi, non con deroghe, non con eccezioni su misura. La salute delle persone non è una variabile di bilancio e non può essere sacrificata agli interessi industriali. Chiediamo lo stralcio di questa norma e l’applicazione piena e immediata dei limiti sui PFAS, come richiesto dalla comunità scientifica, dai comitati dei territori colpiti e dal diritto europeo. Su questi temi – conclude Zanella – non sono ammessi compromessi”.
