PFAS, Sentenza Miteni – Andrea Zanoni (EV): “La regione Veneto non può autoassolversi. Ora bonifiche e verità.”

Venezia, 8 luglio 2025, «È paradossale vedere in questi ultimi giorni la Regione Veneto, con Zaia e Bottacin in testa, esultare per una sentenza che certifica un disastro ambientale che loro stessi hanno ignorato per anni. Non si può rivendicare meriti quando si è stati parte del problema.»
Così Andrea Zanoni, consigliere regionale di Europa Verde, commenta la storica sentenza della Corte d’Assise di Vicenza che ha condannato 11 imputati per un totale di 141 anni di carcere per il disastro ambientale da PFAS causato dallo stabilimento Miteni di Trissino.
«Questa è una vittoria della giustizia e delle comunità avvelenate. Ma è anche la prova definitiva che la Regione Veneto ha colpevolmente sottovalutato, ritardato e in alcuni casi negato l’emergenza. È bene ricordare che la contaminazione da PFAS era nota già nel 2013 grazie all’IRSA-CNR, ma la Regione ha preferito minimizzare. Nel 2013, primo politico italiano, portai il caso a Bruxelles con due interrogazioni alla Commissione Europea. Da allora non ho mai smesso di denunciare l’avvelenamento delle acque e dei territori veneti, anche come membro della commissione speciale d’inchiesta sui PFAS in Consiglio regionale.»
Zanoni sottolinea come la narrazione trionfalistica della Giunta sia «una manovra di propaganda che offende l’intelligenza dei cittadini e la sofferenza delle famiglie colpite». E aggiunge:
«Mentre Miteni continuava a inquinare, la Regione parlava di “inquinamento storico”. Oggi, dopo dodici anni, il sito non è ancora messo in sicurezza. Lo studio epidemiologico promesso non è mai stato realizzato. Le fonti idriche alternative sono in grave ritardo. E intanto, la filiera alimentare resta contaminata.»
Il consigliere chiede ora un cambio di passo: «La sentenza ha sancito un principio fondamentale: chi inquina paga. Ma chi governa non può continuare a raccontare una favola autoassolutoria. Servono bonifiche vere, trasparenza, prevenzione e risposte concrete. Il Parlamento vieti per sempre la produzione e l’uso dei PFAS. E la Regione mantenga finalmente le promesse: dopo i 7.000 carotaggi annunciati da Zaia, si proceda con urgenza alla caratterizzazione del sito, alla sua bonifica e al contenimento delle sostanze pericolose che ancora oggi vengono rilasciate.»
«Questa è una battaglia per la salute, per l’ambiente, per la verità. E non è finita.” – conclude Zanoni.

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