BRUXELLES, 8 LUGLIO 2025 – “La Commissione europea sostiene una posizione antiscientifica sui PFAS, totalmente incoerente dal punto di vista legislativo. L’intenzione di non considerare il TFA, un ‘inquinante eterno’, nei limiti di legge previsti dalla direttiva acque potabili è priva di fondamento, cambia le carte in tavola ed espone i cittadini europei a gravi rischi per la salute. Gli unici a gioire per questo inspiegabile orientamento saranno i produttori di queste sostanze, i grandi colossi della chimica,” dichiara Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi eletta nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra (AVS) e componente della commissione Agricoltura (AGRI) del Parlamento europeo. “Serve un chiarimento, non accetteremo bugie o inesattezze sulle definizioni scientifiche,” aggiunge.
“Rispondendo ad una mia interrogazione, la Commissione europea si è detta ‘consapevole delle preoccupazioni sollevate riguardo alla diffusa presenza di acido trifluoroacetico (TFA) nelle acque europee, compresa quella potabile’. Al tempo stesso, ha sostenuto che il TFA — una molecola PFAS a catena corta — non sia esplicitamente incluso nel parametro ‘PFAS – totale’ previsto dalla direttiva e si debba invece misurare separatamente. Ciò, tuttavia, contraddice la norma europea dato che, per definizione, il parametro contiene tutte le sostanze PFAS, dunque anche il TFA. Se la Commissione ritiene necessario estrapolare il TFA, fornisca indicazioni tecniche invece di cambiare le carte in tavola. Non possiamo accettare che si faccia passare il messaggio che il TFA non sia un PFAS: invitiamo la Commissione a chiarire questa vicenda con parole di verità,” conclude.