9 luglio 2025 – Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi, interviene sul diritto al cibo insieme ai promotori dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “Mangiare è un diritto umano per tutti”, registrata ieri dalla Commissione europea.
“I cittadini chiedono alla UE di riconoscere il diritto al cibo come principio fondamentale, da attuare concretamente in tutte le politiche europee. E hanno ragione: dobbiamo promuovere l’accesso universale a un’alimentazione sana e sostenibile, difendere i piccoli produttori e i diritti dei lavoratori e smettere di trattare il cibo come una merce qualsiasi,” dichiara Guarda, componente della commissione Agricoltura (AGRI) e vicepresidente della commissione Petizioni (PETI) del Parlamento europeo.
“Questa Iniziativa rappresenta un punto di svolta: i cittadini di tutta Europa hanno l’opportunità di fare pressione per un sistema alimentare più equo, sostenibile e fondato sui diritti, unendosi per chiedere che l’UE smetta di trattare il cibo come un privilegio e inizi a considerarlo un diritto. Con questa ICE chiediamo un’azione legislativa concreta affinché tutte le persone – indipendentemente da reddito, status o luogo in cui vivono – abbiano accesso a un’alimentazione adeguata, nutriente e sostenibile. È il momento che l’Unione ascolti e agisca», dichiara Almudena Garcia Sastre, del comitato promotore dell’ICE “Il cibo è un diritto umano per tutti”.
“Nella giornata di ieri si è anche tenuto al Parlamento europeo il panel “No One Left Hungry: Food Access as a Fundamental Human Right”, che ho promosso insieme ad ASSEDEL, con la partecipazione di Banco Alimentare e FIAN, per riflettere sul diritto al cibo in un contesto di crisi climatica, tensioni geopolitiche e crescenti disuguaglianze,” aggiunge Guarda. “Se riusciamo a nutrire 80 miliardi di animali da allevamento nel mondo, è inaccettabile che non si riescano a sfamare 8 miliardi di persone. L’Europa deve riorientare la propria politica agricola verso sistemi alimentari più equi e centrati sui reali bisogni dei cittadini e del pianeta, non solo sulle logiche di mercato,” conclude l’eurodeputata.