Venezia, 9 luglio 2025 – “L’episodio avvenuto nel Parco Regionale dei Colli Euganei, dove è stata abbattuta una femmina di cinghiale in lattazione con un foro auricolare compatibile con la rimozione di una marca identificativa da allevamento, è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. E non è il primo: un caso analogo era stato segnalato lo scorso anno. Se confermata, la provenienza da un allevamento privato configurerebbe una grave violazione delle normative vigenti.” Lo dichiarano in una nota congiunta Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi, e Andrea Zanoni, consigliere regionale del Veneto, di Europa Verde. “Chiediamo che l’allevamento dei cinghiali sia vietato su tutto il territorio nazionale,” aggiungono.
Zanoni sottolinea: “Non è la prima volta che emergono segnalazioni di immissioni illegali nei Colli Euganei. La conferma da parte dell’Ente Parco e la denuncia ai Carabinieri Forestali, unite alla segnalazione di un episodio analogo avvenuto lo scorso anno, rafforzano l’ipotesi di una strategia deliberata per introdurre cinghiali in aree protette, con l’obiettivo di giustificare successivamente l’attività venatoria. Ma i cittadini devono sapere che i cinghiali oggi presenti non sono autoctoni: si tratta di esemplari provenienti dall’Est Europa, più grandi e prolifici, introdotti in passato per fini venatori. Da anni nel parco vige un piano di eradicazione di cinghiale, con decine di soggetti autorizzati agli abbattimenti. I danni all’agricoltura, alla sicurezza stradale e alla biodiversità sono enormi. Ho presentato oggi un’interrogazione alla Giunta regionale per sapere quanti siano gli allevamenti autorizzati, quali controlli vengano effettuati e se si intenda avviare un’indagine per accertare la provenienza dell’animale abbattuto. È ora che i costi del contenimento, dei danni all’agricoltura e del risarcimento di migliaia di maiali a causa della peste suina non ricadano più sui cittadini, ma su chi ha causato il problema.”
Guarda richiama l’attenzione sul valore naturalistico dell’area: “Il Parco dei Colli Euganei è parte della Rete Natura 2000, che comporta obblighi precisi di tutela. L’introduzione di fauna da allevamento, oltre ad essere potenzialmente illegale, rappresenta una minaccia diretta agli equilibri ecologici e alla salute pubblica, oltre che un danno economico, soprattutto in relazione alla peste suina africana (PSA). Come Verdi, riteniamo fondamentale introdurre la sterilizzazione controllata come misura efficace e non cruenta per contenere la popolazione dei cinghiali e tutelare la biodiversità del Parco. Non è credibile affidare la gestione al mondo venatorio, che negli anni ha contribuito a creare il problema.”
“Alla luce dei rischi ambientali e sanitari connessi, chiediamo che venga valutato seriamente il divieto di allevamento di cinghiali su tutto il territorio nazionale. Oltre a rappresentare una possibile origine di immissioni illegali, gli allevamenti costituiscono un fattore di rischio concreto per la diffusione della peste suina africana, con conseguenze potenzialmente devastanti per la filiera suinicola italiana e per la salute pubblica. La prevenzione passa anche da scelte coraggiose: non si può più ignorare l’impatto di un’attività che genera più costi e pericoli che benefici,” concludono i due esponenti dei Verdi.