Venezia, 11 luglio 2025 – Il fiume Sile è nuovamente vittima di ripetuti sversamenti di gasolio, con episodi ravvicinati e sempre più preoccupanti. L’ultimo, a inizio luglio lungo la Restera, nei pressi di Villa Carisi a Treviso, ha lasciato una scia oleosa e un odore acre persistente, nonostante l’intervento dei Vigili del Fuoco e l’uso di barriere assorbenti.
“La frequenza di questi episodi è allarmante – dichiara Andrea Zanoni, Consigliere regionale di Europa Verde – e tutto lascia pensare a una fonte unica, forse una cisterna interrata malfunzionante, che pare attivarsi col suo carico inquinante soprattutto in caso di pioggia. Ma ad oggi, nessuna certezza e nessuna soluzione concreta.”
Il Sile attraversa il Parco Naturale Regionale, un’area protetta di oltre 4.000 ettari tra Treviso, Padova e Venezia, parte della Rete Natura 2000 e habitat di specie animali tutelate dalle direttive europee. Gli sversamenti rappresentano una minaccia per la biodiversità, danneggiano la flora acquatica e causano bioaccumulo nella catena alimentare, con possibili rischi anche per la salute umana.
“Non esiste ancora un piano risolutivo – prosegue Zanoni – per questo ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per sapere se sia al corrente della situazione, se ARPAV sia stata attivata per monitorare e valutare i danni e quali sono gli esiti delle analisi, e se si intenda finalmente intervenire con un piano straordinario al fine di definire l’origine dell’inquinamento in atto e di tutte le possibili minacce simili e la bonifica definitiva.”
Zanoni chiede inoltre che, una volta individuati i responsabili, la Regione si costituisca parte civile applicando il principio “chi inquina paga”.