Vicenza si risveglia ancora una volta con una notizia che non avremmo mai voluto leggere: le acque della prima falda della città risultano contaminate da PFAS e non solo! A rivelarlo sono le analisi ante operam effettuate da IricavDue per il cantiere TAV, i cui risultati il Comune di Vicenza ha pubblicato all’albo pretorio. Una conferma drammatica di ciò che molti temevano e che ora, dopo la sentenza storica del 26 giugno che ha condannato i dirigenti di Miteni per disastro ambientale, non può più essere ignorato.
Questa non è solo una questione tecnica o giudiziaria: è una questione politica e di civiltà. L’acqua è un bene comune, un diritto umano fondamentale, e il Veneto è oggi uno dei territori più contaminati da PFAS al mondo. Chi ha governato la Regione in questi anni, a partire dal presidente Zaia, non può limitarsi a vantarsi di “lasciare i conti in ordine” senza fare i conti con il disastro ambientale che consegna alle future generazioni.
Non basta un bilancio finanziario in equilibrio. Serve un bilancio della salute e dell’ambiente: dell’acqua che beviamo, dell’aria che respiriamo, del suolo che ci nutre. Perché senza acqua pulita, senza terra sana, senza aria respirabile, i conti di bilancio non servono a nulla.
La vicenda di Vicenza dimostra in modo lampante i limiti di uno sviluppo non sostenibile, che sacrifica la sicurezza sanitaria e ambientale dei cittadini in nome di grandi opere e logiche economiche di breve periodo. Quali progettazioni e preventivi per la bonifica del sito Miteni sono in corso? Quale biomonitoraggio su chi vive nelle zone colpite dalla contaminazione? È tempo di dire basta: non possiamo accettare uno sviluppo che ci avvelena.
È giunto il momento di cambiare la guida della nostra Regione e riprendere in mano la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. È necessario porre immediatamente la tutela dell’acqua al centro di ogni scelta politica, con azioni urgenti e trasparenti di bonifica, monitoraggio e prevenzione. Non c’è tempo da perdere: la salute delle persone e la salvaguardia del nostro futuro devono venire prima di qualsiasi profitto o calcolo elettorale.
Il disastro PFAS è la prova che senza un cambio radicale di rotta continueremo a pagare un prezzo altissimo. Noi vogliamo un Veneto che garantisca acqua pulita a tutti, oggi e domani.