BRUXELLES, 5 GIU. 2025 – Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi eletta nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra (AVS), commenta la nuova Strategia per la resilienza idrica adottata ieri dalla Commissione europea. “Accolgo con favore il fatto che la Commissione europea abbia finalmente presentato una strategia per la gestione dell’acqua, ma denuncio l’assenza di strumenti vincolanti e impegni concreti. Non si risolve così una crisi idrica e climatica di portata storica. L’Ue punta ad aumentare di almeno il 10 per cento l’efficienza idrica entro il 2030: bene avere un numero, ma come pensiamo di arrivarci senza norme chiare?” dichiara l’eurodeputata.
“In Italia solo il 4% delle acque reflue viene riutilizzato, contro un potenziale del 21% stimato da ARERA. Da questo punto di vista, la Strategia per l’acqua approvata a Bruxelles punta nella giusta direzione: per contrastare la crisi idrica, occorre aumentare il riuso dell’acqua depurata. Tuttavia, il documento presenta alcune criticità. Non si può lasciare alla discrezione degli Stati la scelta strategie essenziali come la gestione delle aree umide, le aree forestali di infiltrazione o l’agricoltura rigenerativa: il rischio concreto è di continuare a costruire dighe, penalizzando sistemi più efficaci e meno impattanti. Anche sul fronte PFAS manca un approccio preventivo: si propone un’iniziativa pubblico-privata per migliorare i metodi di bonifica, ma senza misure concrete per ridurne la diffusione. Inoltre, l’iniziativa è stata rinviata al 2027, mentre la contaminazione avanza a ritmi esponenziali,” prosegue Guarda.
“Resta positivo il principio ‘chi inquina, paga’, ma senza indicazioni chiare su come applicarlo. Senza strumenti vincolanti, il rischio è che rimanga solo un’intenzione. La crisi idrica richiede azioni efficaci, non raccomandazioni vaghe. Continueremo a batterci per rafforzare gli obblighi verso gli stati membri, per proteggere le risorse idriche e garantire soluzioni concrete per la gestione dell’acqua in Europa,” conclude l’eurodeputata.