BRUXELLES, 6 GIU. 2025 – Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi eletta nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra (AVS), commenta la nuova indagine di PAN Europe sulla contaminazione da TFA nei prodotti alimentari (https://www.pan-europe.info/press-releases/2025/06/new-study-reveals-alarming-levels-%E2%80%98forever-chemical%E2%80%99-tfa-bread-pasta-and#). Lo studio, condotto in Austria, ha analizzato 48 prodotti a base di cereali, tra cui pasta, pane, biscotti e cereali per la colazione, suddivisi equamente tra agricoltura biologica e convenzionale.
“Dopo il vino, anche il pane (e la pasta): la nuova indagine di PAN Europe rivela livelli allarmanti di TFA nei prodotti a base di cereali. Tutti i campioni analizzati risultano contaminati, con concentrazioni fino a mille volte superiori a quelle già elevate riscontrate nelle acque potabili. L’Italia, che ospita in Veneto il più vasto caso di contaminazione delle acque noto al mondo, dovrebbe essere in prima linea nella difesa dei nostri prodotti d’eccellenza. Invece i paesi che stanno spingendo per un divieto totale dei Pfas a livello europeo sono altri,” dichiara Guarda.
“Ancora una volta, dallo studio di PAN Europe emerge un dato chiave: i prodotti convenzionali sono più di tre volte più contaminati rispetto a quelli biologici. Questo dimostra che le buone pratiche agricole, come l’agricoltura biologica e rigenerativa, sono strumenti fondamentali per limitare la contaminazione. È necessario sostenere gli agricoltori che adottano metodi sostenibili e accelerare la transizione verso un modello produttivo che riduca l’uso di sostanze chimiche pericolose,” prosegue.
“Già ad aprile, PAN Europe aveva denunciato livelli preoccupanti di TFA nei vini europei, confermando la pervasività di queste sostanze. La Commissione europea deve intervenire con urgenza, vietando i Pfas nei prodotti fitosanitari e rafforzando le misure per eliminarne la diffusione. Non possiamo più rimandare: serve un divieto universale, dalla produzione al consumo, per proteggere la salute dei cittadini, la sicurezza alimentare e il futuro dell’agricoltura europea,” conclude.