SICUREZZA STRADALE NELLA MARCA – Zanoni (AVS): “La Pedemontana divora i fondi: 50 comuni esclusi dai progetti di sicurezza”

 Treviso – Venezia, 7 agosto 2025 – Il buco della Superstrada Pedemontana Veneta cancella i progetti di sicurezza stradale di ben 50 comuni della Marca. Solo 8 comuni trevigiani sui 58 partecipanti al bando regionale sulla sicurezza stradale, pari ad appena il 13,7%, otterranno i fondi richiesti. È quanto emerge dalla delibera regionale n. 646 dell’11 giugno 2025 e dalla successiva manovra di assestamento di bilancio approvata dal Consiglio regionale il 30 luglio scorso.

Si tratta di interventi fondamentali, previsti dalla legge n. 39/1991, per migliorare la mobilità e la sicurezza stradale: sistemazione di tratti ad alta sinistrosità, realizzazione di rotatorie al posto di incroci pericolosi, semafori, sottopassi, sovrappassi, marciapiedi, piste ciclabili, segnaletica, sistemi di rilevazione del traffico e informazione agli utenti.

I primi sei progetti sono stati finanziati con i 14,5 milioni di euro previsti dalla delibera, mentre gli ultimi due grazie ai 3 milioni stanziati in sede di assestamento di bilancio. I comuni finanziati sono: San Fior, Mareno, Santa Lucia, San Zenone degli Ezzelini, San Pietro di Feletto, Povegliano, Montebelluna e Istrana, per un totale di 3.201.250 euro. Per finanziare tutti i progetti presentati servirebbero 20.412.975 euro, mancano quindi 17.211.725 euro.

Così questi 50 comuni trevigiani, nonostante il loro progetto abbiasoddisfatto tutti i requisiti del bando regionale, resteranno esclusi dai finanziamenti: Moriago della Battaglia, Motta di Livenza, Resana, Riese Pio X, Vedelago, Breda di Piave, Treviso, Maser, Revine Lago, Arcade, Vidor, Mansuè, Miane, Farra di Soligo, San Polo di Piave, Roncade, Paese, Casale sul Sile, Zero Branco, Ormelle, Portobuffolé, Refrontolo, Cison di Valmarino, Follina, Villorba, Conegliano, Codogné, Salgareda, Trevignano, Castelfranco Veneto, Spresiano, Morgano, Colle Umberto, Mogliano Veneto, Valdobbiadene, Castelcucco, Cimadolmo, Cappella Maggiore, Loria, Ponte di Piave, Gorgo al Monticano, Preganziol, Tarzo, Pieve del Grappa, Castello di Godego, Altivole, Godega S. Urbano, Cordignano, San Biagio di Callalta, Giavera del Montello.

«È evidente che i fondi a bilancio per la mobilità e le infrastrutture vanno tutti in direzione della Superstrada Pedemontana Veneta, opera che oltre ad aver sacrificato la SFMR, la metropolitana di superficie, ora risulta come una condanna per la sicurezza stradale dei veneti e in particolare dei trevigiani», denuncia Andrea Zanoni, Consigliere Regionale AVS. «I sindaci richiedenti e i cittadini devono sapere che gli errori di Galan prima e di Zaia dopo si ripercuoteranno anche sul loro livello di sicurezza».

Nel bilancio regionale approvato a dicembre 2024, per il 2025 è previsto un canone annuo di 200.717.591 euro per la SPV, a fronte di entrate stimate in 148.840.000 euro, con un buco di 51.877.591 euro. E questo nonostante l’operazione di sconto del 60% sui pedaggi. Le entrate effettive, secondo gli ultimi dati ottenuti tramite accessi agli atti, sono state: 11.580.817 euro ad aprile, 12.008.069 a maggio, 12.204.642 a giugno, con una media mensile di 11,93 milioni, che su base annua garantirebbe solo 143 milioni di euro.

«Se ora il canone è di circa 200 milioni l’anno, verso la fine della concessione salirà fino a 450 milioni, con una media annua di 300 milioni per 39 anni. Una voragine che potrebbe superare i 5 miliardi, bloccando le opere di sicurezza stradale tanto necessarie ai nostri centri abitati», aggiunge Zanoni.

Un emendamento all’assestamento approvato la scorsa settimana che ho presentato per aumentare di altri 3 milioni di euro il fondo per la sicurezza stradale, utile a finanziare almeno altri dieci progetti, è stato bocciato dalla maggioranza. Eppure, con maggioranza trasversale e il solo voto contrario di AVS, è stato approvato un ordine del giorno per stanziare 1,3 miliardi di euro per la Nuova Statale del Santo. Da non dimenticare poi i 200 milioni per la Treviso Mare che da gratuita passerà a pagamento, i 70 milioni per il IV lotto della Tangenziale di Treviso, e a livello statale i 13 miliardi per il Ponte sullo Stretto: quando si vuole i fondi si trovano.

Nei primi sette mesi del 2025, sulle strade della provincia di Treviso hanno perso la vita 26 persone. Il fatto che 58 comuni su 94 abbiano presentato progetti per la sicurezza stradale dimostra che il problema sicurezza stradale è diffuso e urgente. Anche la Corte dei Conti, nel giudizio di Parifica dell’8 luglio scorso, ha ricordato che in Veneto rispetto al target europeo “Vision Zero” per zero vittime entro il 2030, i dati mostrano un peggioramento.

«La Regione pare proprio non avere tra le priorità la sicurezza dei nostri cittadini che si muovono e rischiano quotidianamente sulle nostre strade», conclude Zanoni.

“La nuova amministrazione regionale che uscirà dalle elezioni regionali di novembre deve assolutamente rivedere la convenzione della Pedemontana tra SIS – Regione perché troppo vantaggiosa per il privato e penalizzante per i veneti, ciò per diminuire questa voragine dei conti causata da canone carissimo e poche entrate da pedaggi, che potrebbe superare i cinque miliardi in 39 anni, andando soprattutto a bloccare le opere di sicurezza stradale tanto necessarie ai nostri centri abitati. Come AVS faremo il possibile, assieme al nostro candidato presidente Giovanni Manildo, per mandare a casa questa amministrazione fallimentare occupandoci finalmente delle esigenze dei veneti” – ha concluso Zanoni.

Condividi questo contenuto:

EUROPA VERDE VENETO.
Siamo la Federazione regionale veneta di Europa Verde, il partito ecologista italiano affiliato agli European Greens.

Federazione dei Verdi del Veneto – Via Varrone 20, 30173 Venezia – P. Iva 90070670279
Privacy policyCookie policyAggiorna le tue preferenze cookie

Licenza Creative CommonsQuesto sito è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.

Rimani aggiornato sul nostro Telegram: