Un tavolo di concertazione per salvare l’orchidea di Verona

A poche settimane dallo sfalcio autunnale, si discute di tempi e modi per evitare che piante e alberi di pregio vengano tagliati.

di – Anche lo sfalcio del verde ha bisogno di competenze. Ne sono convinte la Seconda Circoscrizione e alcune associazioni ambientaliste che da luglio chiedono di istituire un tavolo di concertazione per definire tempi e modi della pulizia del verde e orientare così il lavoro degli enti competenti a farlo: Genio Civile per la vegetazione radicata nell’alveo del fiume Adige e Amia per l’alzaia alta e bassa.

L’obiettivo è evitare lo sfalcio di specie protette di piante erbacee o il taglio di alberi in periodo di nidificazione, com’è avvenuto invece lo scorso aprile, quando la stessa assessora all’Urbanistica Ilaria Segala aveva chiesto chiarimenti al Genio Civile relativamente all’abbattimento di diverse piante lungo l’argine tra Parona e Borgo Trento.

Allora, a fermare i decespugliatori del Genio Civile a Parona fu la determinazione di Ennio Agrezzi e di Giuseppina Dal Corso della sezione veronese del Gruppo di Ricerca sulle Orchidee Spontanee (Giros) i quali, intervenuti immediatamente durante i lavori di sfalcio, sono riusciti a far notare la presenza di una specie rara di orchidea salvando così anche alcuni alberi della piazzetta di Parona.

«In tutta Italia l’orchidea epipactis bugacensis cresce solo lungo il fiume Adige – spiega il naturalista Massimino Ovatoli – e quella di Parona era la popolazione più numerosa, insieme a quella di Settimo di Pescantina. Ecco perché è importante proteggerla».

Quella dell’orchidea epipactis bugacensis è una presenza consolidata dal 2009 lungo tutto il fiume Adige: “Piccole popolazioni sembrano essere state trovate anche sui fiumi Isarco e Serio ma le ricerche ufficiali ci dicono che nasce e fiorisce solo nelle tre province – Trento, Bolzano e Verona – toccate dall’Adige“.

Lo sfalcio autunnale, programmato da Amia per la metà di ottobre, non avrà lo stesso impatto di quello primaverile, periodo di fioriture e nidificazioni, e viene considerato opportuno sia dalle associazioni, sia dalla presidente della seconda circoscrizione Elisa Dalle Pezze, che dichiara però di essere ancora in attesa di un riscontro da parte dell’amministrazione comunale alla sua proposta di istituire un tavolo comune con WWF, Verona Birdwatching, Giros, Lipu, FAI, Università di Verona, Amia e Genio Civile.

Nel frattempo, Marco Magnano, responsabile Giardini e Verde pubblico di Amia,si dichiara disponibile ad ascoltare le esigenze delle associazioni del territorio: «È fondamentale che le segnalazioni della presenza di piante erbacee che devono essere escluse dal taglio ci arrivino per tempo. Così possiamo dare indicazioni precise al nostro personale. Diversa è la questione per piante arbustive e arboree…». Gli alberi si devono tagliare, insomma. «Ma gli alberi sono il canale di sostentamento delle orchidee, i cui semi non hanno l’energia sufficiente per trasformarsi in pianta e hanno bisogno dell’aiuto di pioppi e salici», spiega Ovatoli.

L’auspicio della Seconda circoscrizione e delle associazioni è un maggior ascolto da parte delle istituzioni. Sia per Giros come per Dalle Pezze l’obiettivo è una collaborazione fattiva tra enti e esperti naturalisti, come è già avvenuto a Rovigo.

Tratto da Verona-In

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