Sosteniamo il progetto di screening della Mamme No Pfas!

Metti che un giorno ti contatta l’ULSS per proporti di far partecipare tuo figlio a uno screening.

Metti che, senza pensarci tanto su, tu dici di sì perché alla fine un po’ di esami gratuiti per avere conferma che è tutto a posto li fai a cuor leggero.

Metti che poi ti arrivano i risultati. I risultati dicono che i livelli di una certa sostanza nel sangue di tuo figlio è da 30 a 40 volte sopra il limite di legge. La sostanza in ballo è in realtà una famiglia di compost chimici chiamati PFAS (Per-Fluoro-Alkyl-Substance) che viene utilizzata in molti processi produttivi chimico-industriali. Metti allora che il tuo cuore di genitore inizia a battere forte.

E invece di essere sopraffatto dalla paura, decidi di lottare, di capire, di studiare, di andare a fondo. Perché nell’organismo di tuo figlio si è insidiato un male silente che da un momento all’altro può far scoppiare la bomba: indebolimento generale del sistema immunitario, mancanza di risposta alla vaccinazione, infertilità, ipercolesterolemia, problemi alla tiroide, diabete mellito, ma anche cancro al testicolo, colite ulcerosa, cancro al rene, linfomi, leucemie, malattie cerebrovascolari, Alzheimer.

E se sei una donna esposta a PFAS ce n’è anche per il tuo bambino, oltre che per te,  già durante la gravidanza e al momento della nascita: bambini nati con basso peso alla nascita, malformazione nei neonati, pre-eclampsia, diabete gestazionale.

Serve aggiungere altro?

Queste famiglie, per cui nutro profonda stima, coraggiosamente hanno dato inizio a una battaglia che ha portato sui banchi del tribunale i responsabili. Sì perché non si tratta di una “tragica fatalità”. Si tratta di un comportamento consapevole attivato da aziende che per anni hanno sversato nelle falde acquifere questi veleni.

Ora le famiglie NO-Pfas insieme all’Università di Padova si chiedono: e se gli effetti delle sostanze inquinanti non si fermassero al livello fisico? E se i danni si estendessero anche allo sviluppo cognitivo, sociale e emotivo dei bambini?

Nasce così il progetto TEDDY CHILD, Tracing the Environmental  Determinants of the Development of Your Child promosso dal Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università degli studi di Padova. Il progetto ha l’obiettivo di ampliare le conoscenze circa gli effetti di sostanze inquinanti presenti nell’aria e nell’acqua sullo sviluppo dei bambini.

Noi di Europa Verde-Verdi di Padova desideriamo portare a conoscenza di più persone possibile tale progetto. È importante la massima partecipazione, perché lo studio abbia il giusto peso scientifico e ci aiuti a aprire gli occhi di chi ancora non capisce quanto è urgente cambiare rotta.

Un passo importante per cambiare rotta è cambiare profondamente i modelli produttivi, che non significa rinunciare alle produzioni e ai posti di lavoro, significa al contrario creare nuove aziende e nuovi posti di lavoro che però sono orientate fin dalla loro nascita alla sostenibilità, alla salute, alla salvaguardia degli ecosistemi.

Se anche tu condividi questa visione, contattaci, c’è tanto lavoro da fare insieme. Per prima cosa puoi aiutarci a diffondere queste informazioni e a sensibilizzare le tue conoscenze sul tema PFAS e sullo studio TEDDY child.

Scrivi a verdipadova@gmail.com per ulteriori informazioni, per proporre, per camminare sullo stesso sentiero.

Eugenia Fortuni

Co-portavoce Europa Verde – Verdi Padova

Ecco il testo che stiamo facendo girare tra i nostri simpatizzanti e che puoi far girare anche tu

Care amiche e amici della provincia di Padova, Verona, Vicenza (e Venezia).

Stiamo sostenendo un importante progetto di ricerca dell’Università di Padova sugli EFFETTI DELL’INQUINAMENTO SULLO SVILUPPO COGNITIVO, EMOTIVO, SOCIALE DEI BAMBINI residenti in aree contaminate da PFAS.

Pertanto se sei un genitore, un nonno, un’insegnate (una persona in contatto con le famiglie di bambini da 1 a 13 anni) PUOI AIUTARCI A DIFFONDERE QUESTE INFORMAZIONI.

PUOI ACCEDERE ALLO STUDIO DIRETTAMENTE DA QUI:

Partecipa allo studio e compilare il form con le informazioni richieste, dando il vostro consenso a prendere parte alla ricerca. Questo implica che riceverai alcuni questionari sulla tua mail da poter compilare usando il computer e/o lo smartphone.

I destinatari della ricerca devono essere residente nella Regione Veneto, sia nella zona contaminata da PFAS che zone limitrofe, e avere un figlio di età compresa tra 1 e 13 anni.

Per zona contaminata da PFAS si intendono i territori serviti da un acquedotto contaminato con sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) che la DGR 2133 del 23/12/2016, aggiornata con la DGR 619 del 21/05/2018.

I comuni interessati sono:

Zona Rossa (in ordine Alfabetico)

Agugliaro(VI), Albaredo D’Adige (VR), Alonte (VI), Arcole (VR), Asigliano V.to (VI), Bevilacqua (VR), Bonavigo (VR), Borgo V.to (PD), Boschi Sant’Anna (VR); Brendola (VI) Casale di Scodosia (PD), Cologna Veneta (VR), Legnano (VR), Longo (VI), Lozzo Atestino (PD), Merlara (PD), Minerve (VR), Montagnana (PD), Noventa Vicentina (VI), Origiano (VI), Poiana Maggiore (VI), Pressana (VR), Rovereto di Guà (VR), Sarego (VI), Terrazzo (VR), Urbana (PD), Val Liona (VI), Veronella (VR), Zimella (VR).

Zona Arancione (in rodine alfabetico)

Altavilla Vicentina (VI), Arcugnano (VI), Arzignano (VI), Creazzo (VI), Gambellara (VI), Montebello Vicentino (VI), Montecchio Maggiore (VI), Monteviale (VI), San Bonifacio (VR), Sovizzo (VI), Trissino (VI), Vicenza.

Area gialla (in ordine alfabetico)

Agna (PD), Agiugliaro (VI), Albettone (VI), Agulillara Veneta (PD), Arcugnano (VI), Arre (PD), Bagnoli di sopra (PD), Barone, (PD), Barbarano Mossano (VI), Battaglia Terme (PD), Campiglia dei Bericci (VI), Casale di Scodosia (PD), Castegnero (VI), Castelbaldo (PD), Cavarzere (VE), Cervarese santa Croce (PD), Cinto Euganeo (PD), Cona (VE), Conselve (PD), Este (PD), Granze (PD), Longare (VI), Lozzo Atestino (PD), Masi (PD), Megliadino San Vitale (PD), Merlara (PD), Monselice (PD), Motegaldella (VI), Nanto (VI), Permunia (PD), Piacenza d’Adige (PD), Pozzonovo (PD), Rovolon (PD), San Pietro Viminario (PD), Sant’Elena (PD), Sant’Urbano (PD), Solesino (PD), Sossano (VI), Tribano (PD), Val Liona (VI), Vescovana (PD), Vighizzolo d’Este (PD), Villa Estense (PD), Villaga (VI), Vo’ (PD).

Se hai dubbi o vuoi un aiuto nella compilazione dei questionari puoi telefonare o mandare un messaggio al numero 331/2601623, rispondere un ricercatore del team dell’università di Padova.

Per sapere di più sullo studio vai al sito dell’Università di Padova.

Per conoscere l’associazione Mamme No-PFAS  e le motivazioni che le spingono e i loro obiettivivai al sito Mamme NO-PFAS.

Per sapere cosa sono i PFAS vai al sito Acquevenete.

Per conoscere la storia del disastro ambientale, dei suoi responsabili e del movimento NO-PFAS può essere approfondita tramite i seguenti link:

https://www.mammenopfas.org/la-nostra-storia

https://www.repubblica.it/cronaca/2018/10/26/news/chiude_la_miteni_la_fabbrica_che_ha_inquinato_il_veneto-210078375/

http://www.acquevenete.it/it_IT/cosa-sono-i-pfas

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