Quanto ci costa l’energia?

Da qualche giorno, più precisamente dopo le affermazioni del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, è diventato di dominio pubblico ciò che per gli addetti ai lavori è chiaro già da qualche mese: ci attende un forte aumento della bolletta energetica (elettricità, gas, carburanti) in autunno. Questi aumenti rischiano di essere, per molti, una ulteriore mazzata dopo un periodo di forte difficoltà soprattutto in alcuni settori della nostra economia.

Le voci più vicine ai produttori di energia da carbone, petrolio e gas hanno prontamente attribuito questi aumenti alle fonti di energia rinnovabile (sole e vento in primis). Come spesso accade però queste opinioni non hanno nessun fondamento tecnico-scientifico e sono basate solo sulla difesa di posizioni ideologiche superate e dannose nonché di rendite di posizione da scardinare al più presto.

I dati parlano chiaro: il prezzo del gas naturale in agosto era il 150% più alto che in dicembre 2020. E il 530% più alto dei minimi di giugno 2020! Se teniamo conto che oggi, in Italia, la generazione elettrica è per circa il 40% da gas naturale le cause dei rincari sono lampanti.

Le fonti rinnovabili hanno, in questa situazione un effetto “calmierante” in quanto non hanno bisogno di combustibili soggetti alle fluttuazioni del mercato.

In tutto questo i provvedimenti che emergono essere allo studio del Governo sono corretti per evitare che i rincari ricadano sulle fasce più deboli della popolazione ma sono provvedimenti a breve termine che vanno accompagnati con altre misure di più ampio respiro. Per questi ultimi noi di Europa Verde proponiamo:

  • il ritorno del conto energia per impianti fotovoltaici di piccolissima taglia (< 10 kW) in alternativa alle detrazioni fiscali in modo da combattere la povertà energetica delle famiglie e delle piccole imprese
  • una accelerazione sulle comunità energetiche in modo da agevolare le imprese rendendo loro accessibile energia pulita a costi molto competitivi
  • incentivi ad hoc dedicati ad installazioni fotovoltaiche di potenze rilevanti (>100 kW) su coperture industriali
  • un chiarimento burocratico/normativo per dare certezze e quindi sbloccare le installazioni degli impianti di potenze più elevate (> 10 MW)

Concludiamo rimarcando che cadere nella tentazione di far fronte a questa situazione continuando a puntare su gas o, addirittura, sul nucleare, significa essere fuori dalla realtà e non aver a cuore né gli interessi della prossima generazione né le necessità delle nostre imprese e delle nostre famiglie. 

Serve una nuova storia. Una storia migliore.

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