“Pianificare significa conoscere il territorio e avere una visione sul futuro del Veneto, cosa che Zaia non ha!” scrivono in una nota congiunta, Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde e i co-portavoce regionali Luana Zanella, neoeletta alla Camera, ed Enrico Bruttomesso.
Di fronte alle recenti dichiarazioni del Presidente della Regione, Luca Zaia, sul grave incidente avvenuto sulla Venezia-Trieste (A4), gli esponenti verdi rimarcano che “Non solo mancano i Ptrc e Prt ma la maggioranza in regione non ha proprio una visione del futuro del Veneto, un futuro che dovrebbe stare al passo con il vero progresso e l’innovazione, per esempio valorizzando e adeguando a standard ecosostenibili il patrimonio edilizio esistente e in degrado, non aumentando il consumo del suolo. Bisognerebbe invece pianificare la differenziazione dei flussi e la riduzione del trasporto merci su ruota per ridurre il traffico e si deve mettere in essere non solo la protezione degli spazi verdi e naturali, una vera gestione del patrimonio naturale, boschivo, zone umide, riforestazione degli spazi adatti in città e nella pianura, che aiuta la mitigazione dei cambiamenti climatici, tutela la biodiversità e favorisce il turismo anche delle aree minori della nostra regione.”
“Oggi il vero problema non è dovuto alla burocrazia nazionale ed europea, ma di una classe politica che governa la Regione, che deve agire la responsabilità di pianificare il territorio. Se nei caselli autostradali (Pedemontana Veneta inclusa, non solo A4) la maggioranza prevede poli logistici, volutamente in deroga alla legge regionale sul consumo del suolo, e una grande mobilità su gomma, va da sé che il trasporto su ferro viene penalizzato. Ricordiamo che i piccoli nodi intermodali sulle linee ferroviarie regionali sono stati dismessi. Nemmeno la Tav e con il raddoppiamento dei binari, risolverà il problema del trasporto merci senza un piano.”
In conclusione “Come partito regionale, affiliato ai verdi europei che ci permette di avere una visione oltre i confini, vediamo paesi e regioni in Europa che stanno andando verso la sostenibilità economica, che pianificano per snellire i flussi dei trasporti, che investono nella mobilità pubblica per ridurre il traffico, mentre la maggioranza regionale scarica sempre la responsabilità su altri enti, capri espiatori per coprire le proprie inefficienze e mancanza di progettualità: se nel 2022 non abbiamo un sistema integrato del Tpl, un biglietto unico, un Piano regionale dei trasporti, un Ptrc, una vera legge per il consumo del suolo e norme che tutelano l’ambiente, sicuramente non è colpa della burocrazia nazionale ed europea, ma responsabilità puramente di chi ci governa. Eppure sono tutte materie che la Lega veneta rivendica con l’autonomia. Ma se non le gestisce ora, cosa cambierà con l’autonomia differenziata?”