Guarda (EV): “La montagna non concede deroghe, al contrario di Zaia”

“Andreste in ferie in una camera con vista sopra i 1600 metri, nell’intimità della natura, in zone fino ad oggi protette per il loro valore ecologico e paesaggistico? Oppure preferiste compiere un’escursione realistica, priva di orpelli consumistici, e rispettosa dei limiti che la montagna di per sé pone? Eppure uno degli ultimi progetti del Veneto, quello che vuole essere “glamour“ a tutti costi, specie se a danno dell’ambiente e a vantaggio di un turismo di lusso, è proprio quello sponsorizzato da Zaia in appoggio agli interessi di alcuni imprenditori del turismo di lusso” così la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) sul recente progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale di modifica della vigente legge regionale in materia di Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto.

“Per realizzare questo progetto – prosegue la Consigliera – serve creare una deroga, una eccezione alla legge urbanistica regionale che tutela suolo e ambiente montano Una legge che renderà il turismo meno sostenibile, con buona pace delle tutela paesaggistica prevista dalle disposizioni di legge nazionale e in contraddizioni con le buone intenzioni degli stessi documenti di programmazione sul Veneto sostenibile”

“La domanda dunque è: che genere di società ha in mente Zaia? Temo pensi a una società dei pochi e puramente estrattiva, una società alla ricerca della comodità a tutti costi e che pur di immergersi dentro i panorami che solo la montagna può offrire, e che offre comunque senza necessità di allestire stanze panoramiche, è disposta a danneggiare una delle aree più naturali a disposizione di fauna e flora. Sono certa che i veneti non hanno in mente tutto questo e non sono disposti a deroghe. Gli imprenditori del turismo di lusso scalpitano, ne siamo convinti, ma l’interesse dei pochissimi non è di certo una buona ragione per giustificare decisioni politiche che sacrificano aree naturali così delicate e a rischio. “

“Oggi tutti noi abbiamo la concreta possibilità di comprendere le conseguenze sull’ambiente delle nostre azioni quotidiane, laddove questa politica sembra totalmente disinteressata, orientandosi verso scelte insostenibili. Per questo in Consiglio la mia opposizione a questo progetto di legge sarà durissima.

Come possiamo pensare di vivere l’esperienza di connessione con la montagna, abusandone e mancandole di rispetto?!”

                    

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