“Fame di fotovoltaico. Bene l’impianto fotovoltaico nell’ex discarica nella Valle del Chiampo. Spero sia apripista per recuperare tutte le aree di suolo consumato”.

Come residente, sono felice di apprendere la notizia di un impianto fotovoltaico da 2,5 MW su una ex discarica nella Valle del Chiampo. Spero sia apripista per tutte le altre discariche esaurite, ma non solo”. Così Enrico Bruttomesso, co-portavoce regionale di Europa Verde – Verdi del Veneto, commenta la notizia del bando indetto da Acque del Chiampo per l’installazione di un impianto fotovoltaico sulla discarica n.8 gestita dalla partecipata pubblica locale per ridurre i costi energetici nei processi di depurazione. “Già il decreto 120/2020, poi il 47/2021 e ora il 13/2023, – puntualizza il co-portavoce ambientalista – spingono per riqualificare in questo senso le “discariche o lotti di discarica chiusi e ripristinati ovvero in cave o lotti o porzioni di cave non più suscettibili di ulteriore sfruttamento.

La nostra valle ha molte discariche dismesse e cave, aree che hanno già consumato il suolo ma utili per impianti rinnovabili – continua Bruttomesso-. Nel prossimo decennio avremo sempre più bisogno di una forte autonomia energetica dei territori e credo che i nostri Comuni e gli enti pubblici possano fare la differenza investendo in tale senso o mettendo a disposizione queste aree.”

Spiace però che questa corsa alle rinnovabili sia una conseguenza della crisi energetica, dalla guerra europea in atto e dall’aumento del costo dell’energia, più che dalla consapevolezza della necessità improrogabile di una autentica transizione energetica volta anche a mitigare i cambiamenti climatici in atto– continua il portavoce ambientalista -. Vorrei ricordare che la spesa energetica delle amministrazioni e degli enti pubblici è una sorta di ‘seconda bolletta’ di tutti i cittadini che pagano con le tasse e le bollette. E’ indispensabile quindi imparare a ridurre i consumi utilizzando un corretto efficientemento energetico e affidandosi ad auto produzioni a basso costo. In questo senso, il passaggio alle rinnovabili, così come la limitazioni degli sprechi, si rivelerà un investimento utile non soltanto all’ambiente ma anche alle tasche dei cittadini”.

Il co-portavoce regionale, iscritto al circolo di Europa Verde Valchiampo, sottolinea che Ci sono molte aree che possono essere utilizzate, senza ulteriore consumo del suolo, come le altre discariche dismesse e non alberate di Arzignano, (dati dal Geoportale dell’Arpav – dettagli in allegato), di Zermeghedo e di Montecchio Maggiore.”

Se i nostri amministratori locali e quelli di tutto il Veneto, avranno la volontà di procedere in questa direzione – conclude Enrico Bruttomesso -, nei prossimi anni potremmo veder sorgere siti fotovoltaici anche nelle cave dismesse, nei parcheggi pubblici e sui tetti di tutti gli edifici pubblici finora non sfruttati. Questi impianti, non soltanto potrebbero fornire energia alle nostre amministrazioni e ridurre i costi, ma le aree potrebbero anche essere messe a disposizione dei cittadini per creare efficienti Comunità Energetiche”.

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