“Martedì 13 maggio- commenta così il Consigliere regionale di Europa Verde, Andrea Zanoni- l’approvazione del ’Disegno di legge della Giunta regionale ‘Disposizioni di adeguamento Ordinamentale 2024 in materia di navigazione interna, trasporti, edilizia residenziale pubblica, ambiente, difesa del suolo e acque minerali e termali’ si è trasformato in un assalto alla diligenza.
Ci riferiamo soprattutto all’emendamento, non proprio di natura ordinamentale, presentato dal collega di maggioranza Zecchinato, un vero e proprio condono mascherato. Non è possibile che in una regione come la nostra, con livelli di consumo del suolo fuori da ogni grazia, venga riproposto il condono Salva-Casa di Salvini, con un semplice emendamento. Un emendamento di tre pagine è chiaramente interpretabile come il tentativo di far entrare dalla finestra un progetto di legge che avrebbe scatenato malumori da tutte le parti.
A questo si è aggiunto con un emendamento della consigliera Rizzotto il tentativo da parte di Fratelli d’Italia di concedere, in materia di norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio, l’esclusione dal computo dei volumi i porticati. Un emendamento, ritirato grazie alla nostra dura opposizione, che avrebbe aperto le porte all’edificazione di migliaia di metri cubi in più zona agricola e non solo.
Su questo emendamento, nel corso dell’Ufficio di Presidenza della seconda commissione, abbiamo richiesto il parere dell’ufficio legislativo del Consiglio regionale, che ha evidenziato la non pertinenza dell’emendamento con l’ordinamentale in discussione e la necessità di una valutazione più approfondita tesa evitare la non congruità con le leggi statali vigenti, costringendo così la collega Rizzotto al ritiro del suo emendamento.
Aggiunge il Consigliere Renzo Masolo: “Prendiamo atto della decisione da parte della maggioranza di respingere i nostri ordini del giorno in materia di case ERP. L’emergenza abitativa non viene risolta, tuttavia si preferisce condonare o ricorrere a ulteriore consumo di suolo pur di non investire sull’esistente. Nella sola città di Vicenza mille famiglie con ISEE-ERP inferiore ai 22mila euro sono ostaggio delle graduatorie a causa della carenza di strutture idonee, quando basterebbe un investimento di circa 25.000 mila ciascuna per rendere molte abitazioni abbandonate o vuote fruibili da parte di queste famiglie. Molte case, soprattutto nei centri storici, vengono trasformate in alloggi turistici, sottraendo risorse abitative a tantissime famiglie che vivono nei comuni veneti sempre più vuoti. L’opportunità era quella di andare incontro alle tante famiglie senza un tetto sulla testa, ma l’ordinamentale è stato invece trasformato in una diligenza da assaltare per altri fini.”