Come dobbiamo dirvelo che l’inceneritore non lo vogliamo?

(tratto da EcoMagazine) E sempre all’erta bisogna stare! L’Sg31, buttato fuori dalla porta grazie ad una dura mobilitazione popolare, rischia di rientrare dalla finestra della partecipata. Finestra  spalancata dalla cessione del 40% delle quote di Veritas alla srl Ecoprogetto. E il marcio non è solo in Danimarca evidentemente, considerato che della ventilata riapertura dell’inceneritore, se non addirittura della costruzione di un nuovo impianto nella stessa area, ne siamo venuto a sapere soltanto grazie all’allarme lanciato dal sindaco di Mira, il pentastellato Alvise Maniero, che ha prontamente informato la stampa non appena ne ha avuto notizia. C’è da chiedersi dove fossero gli altri 42 sindaci che pure fanno parte del consiglio di Bacino. A parte il Brugnaro “Gigio” che, di sicuro, stava sparlando di “schei” o di “sicurezza” davanti a qualche microfono. Ed è proprio sulla mancata trasparenza che il presidente della municipalità di Marghera ha puntato l’indice, questo pomeriggio, durante la riunione del consiglio. Un consiglio che sembrava più una assemblea popolare, pieno com’era di cittadini incazzati e preoccupati. “Proprio sul campo della gestione dei rifiuti bisognerebbe garantire la massima trasparenza – ha commentato l’ambientalista in apertura del dibattito -. Non è un caso che recentemente ci siano stati due attentati ai mezzi e agli impianti di trattamento, uno dei quali ha colpito proprio Veritas. I rifiuti, se non sono gestiti in maniera chiara e pulita, causano inquinamento ambientale e criminale”.

Il comunicato con il quale la partecipata Veritas, prende le distanze dal progetto Sg31 è sicuramente un passo avanti in questa battaglia per un futuro sostenibile – e non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico considerato che, Parigi insegna, o saremo green o non saremo niente – ma rimane comunque una presa di posizione assolutamente non vincolante, perlomeno sino a quando il consiglio di Bacino formalizzerà la bocciatura del progetto.

Con un comunicato congiunto, si sono fatto sentire anche l’assemblea contro il Rischio chimico e il comitato Opzione zero che invitano i cittadini a tempestare di mail la posta dei membri del consiglio di Bacino ed a partecipare con pentole e fischietti al presidio che si svolgerà domani, alle ore 9 davanti a Veritas, via Porto di Cavergnano, Mestre, proprio in concomitanza con la riunione del consiglio.

La preoccupazione che gli interessi economici privati delle società legate all’incenerimento dei rifiuti prevalga sulla tutela dell’ambiente e della salute pubblica è forte, nonostante le rassicurazione di Veritas secondo cui Venezia non tornerà indietro dalla politica avviata dalla precedente amministrazione comunale che era riuscita a chiudere l’ultimo inceneritore potenziando la differenziata. Ma oggi, in laguna, l’aria tira da un altro versante.

E sempre all’erta bisogna stare, dicono i comitati ambientalisti. Nel Veneto, come in tutta Italia, chi parla di riciclo, riuso, riduzione, raccolta e recupero viene visto come un nemico dello “sviluppo” economico. L’Europa è ancora lontana. Alle mafie dei rifiuti va bene così. Ma i comitati, i movimenti e gli ambientalisti sono pronti alla mobilitazione. Sanno che dei comunicati non ci si può fidare. Non con questi sindaci, non con questa Regione, non con questo Governo.

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