In questa Giornata internazionale del Rifugiato, ci auguriamo che nessuno debba più morire alla ricerca della vita, che il Mediterraneo smetta di essere un cimitero e che i voti non vengano più contati sulla pelle delle persone che soffrono.Nessuno più deve morire alla ricerca della vita
Il ‘pericoloso’ rifugiato, altri non è che colui che tenta di lasciarsi alle spalle guerre, conflitti e persecuzioni, alla ricerca della semplice possibilità di vivere. Dopo aver abbandonato la sua terra e la sua casa, affronta viaggi che lo mettono costantemente in pericolo. E in un caso su due si tratta di un bambino.
I numeri, diffusi ieri dall’Alto Commissariato ONU per i rifugiati, sono destinati a ingrandirsi anche a causa di fattori ambientali di portata inconsueta, come siccità, desertificazione, deforestazione, erosione del suolo, ristrettezze idriche e cambiamento climatico. Nessuno può dirsi al sicuro, tanto meno noi italiani visti i preoccupanti dati sulla desertificazione che ci riguardano”.
In questo contesto, sentiamo il dovere di assicurarci, nelle sedi europee, che un fardello del genere non gravi solo su alcuni Paesi, in primis elaborando un sistema di asilo basato sulla solidarietà e sulla responsabilità condivisa. I Verdi europei si sono battuti per questo nella scorsa legislatura e continueranno a farlo anche in quella attuale. È una battaglia da combattere per i nostri figli.