Fuori i giganti del mare dalla laguna e no a scavi di nuovi canali portuali

I Verdi di Veneziaanche alla luce del sopralluogo effettuato ieri dal Ministro alle Infrastrutture Toninelli in laguna e dopo il grave incidente occorso a S.Basilio il 2 giugno – ribadiscono ancora una volta che il gigantismo navale delle navi da crociera non è compatibile con Venezia e con l’ecosistema lagunare (di cui fanno parte a pieno titolo le stesse bocche di porto tra Lido e Punta Sabbioni, di Malamocco e Chioggia con il suo porto e l’area di Marghera)

E’ perciò necessario trovare da subito una soluzione veramente sostenibile per applicare nei tempi più rapidi possibili il Decreto Clini Passera, che dopo 7 anni rimane del tutto disatteso.

Occorre inoltre adottare tutte quelle misure utili a ridurre l’impatto sulla Laguna e sulla Città, a cominciare dall’abbattimento delle emissioni inquinanti considerando che il Porto di Venezia risulta essere il più inquinato d’Italia per quanto riguarda l’ossido di zolfo. In particolare durante la permanenza di circa 8.000 ore nel porto lagunare delle navi con i motori accesi vi è una emissione di 27.520 kg di ossido di zolfo: 20 volte la quantità dello stesso inquinante prodotta dalle automobili nell’intera area comunale, Marghera e Mestre comprese. E poi ancora 600.337 kg di ossido di azoto e 10.961 kg di particolato. Senza parlare della CO2 emessa.

Tutto questo rappresenta un contributo ulteriore all’aumento di gas serra responsabili del Riscaldamento Globale sul Pianeta, che va invece ridotto al più presto.

I Verdi di Venezia ribadiscono infine la propria contrarietà allo scavo di nuovi canali che potrebbero alterare ulteriormente i delicati equilibri idraulici, già gravemente compromessi dell’intero bacino lagunare.

Fuori i giganti del mare dalla laguna e No a scavi Serve una prospettiva diversa per il futuro immediato della città storica già sommersa oltre che da acque alte sempre più frequenti anche da un turismo mordi e fuggi che rientra nella stessa logica di questo modello insostenibile che produce il gigantismo navale, modello che rischia di degradare sempre più la Laguna, che implementa la monocultura turistica a scapito di altre attività, deturpa l’immagine stessa di Venezia, patrimonio mondiale dell’UNESCO, e costituisce, come si è visto, un grave rischio ambientale e di sicurezza pubblica per i suoi abitanti destinato ad aumentare con il possibile aumento del traffico, tanto più se mischiato al traffico industriale e commerciale è alle connesse attività.

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