Generazione No Caccia, il sit-in a Vicenza il 25 settembre

Cittadini, associazioni, comitati, aziende, partiti: siete tutti invitati al grande sit-in regionale per manifestare cosa non va del Piano Faunistico Venatorio in fase di approvazione in Regione:

  • si tutela la caccia e non i nostri ecosistemi sempre più vulnerabili;
  • si rende difficile la procedura per chi non vuole che gente armata passi sulla sua proprietà;
  • non si supportano i controlli e i Centri Recupero Fauna Selvatica.

Ci sarà spazio per ascoltare le vostre testimonianze, messaggi e proposte. Il momento per far sapere in Regione cosa pensiamo è questo. Noi vogliamo essere la… GENERAZIONE NO CACCIA!

 

Cosa puoi fare?

  1. Firma l’appello qui sotto (come privato o come associazione) scrivendo nome, cognome, comune di residenza ed eventuale associazione di riferimento a vicenza.verdi@gmail.com
  2. Ci vediamo a Campo Marzo, è importante ogni singola presenza.

Vi aspettiamo a Campo Marzo (Vicenza) sabato 25 settembre alle ore 16.00. Sono graditi striscioni e cartelloni!

 

Appello ai cittadini e alle associazioni.

La caccia non è amica dell’ambiente.

Gli ecosistemi italiani versano in estrema difficoltà. Stravolgimenti climatici, incendi, temperature elevatissime, fenomeni meteorologici estremi, inquinamento e cementificazione mettono a dura prova la biodiversità e la conservazione della fauna.

Secondo la Lista Rossa degli ecosistemi d’Italia, il 16% della superficie nazionale è interessata da ecosistemi vulnerabili e un ulteriore 20% da ecosistemi vicini al pericolo, con situazione particolarmente critica nelle eco-regioni padana e adriatica. La perdita ha impatti anche sul PIL.

A fronte di una situazione disastrosa che rischia di avere lunghe ripercussioni sull’ambiente in cui abitiamo, la sospensione della caccia e delle attività venatorie è un provvedimento necessario per fornire ristoro alla fauna e all’ambiente.

Nel 2021, l’accanirsi con armi da fuoco e altro su animali indifesi non è indice di civiltà e amore per il creato. Non solo: a queste attività si collegano spesso gravi reati. Si pensi agli oltre 5 milioni di uccelli uccisi illegalmente nel nostro Paese ogni anno (dato fornito dal Rapporto “The killing of BirdLife Europe”) e alle troppe vittime umane: solo da settembre 2019 a gennaio 2020 si sono contati 27 morti (tra cui un minore) e 67 feriti, numeri ridotti nel 2020/‘21 soltanto come effetto delle restrizioni imposte per il contenimento della pandemia.

Pertanto, in occasione della discussione del nuovo Piano faunistico venatorio della Regione Veneto, come cittadini e associazioni chiediamo alla Regione di agire con politiche atte a preservare la fauna pensando all’insostituibilità delle specie animali che popolano il Veneto, anche a beneficio delle nostre future generazioni.

Riteniamo che quanto indicato nel nuovo Piano faunistico venatorio della nostra regione rappresenti una minaccia non solo per gli animali e gli uccelli, ma anche per le persone costrette ad assistere al passaggio di individui armati sui loro terreni. Non basterà incrementare di qualche punto percentuale le poche aree attualmente protette, perché è l’intero territorio ad essere a rischio.

Inoltre, è evidente come sia necessario intensificare i controlli, sia potenziando il corpo di controllo professionale che riabilitando le guardie zoofile, per contrastare il fenomeno del bracconaggio sempre più frequente in Veneto.

Chi veramente ama l’ambiente non spara agli animali.

 

Guarda chi ha già firmato la petizione

Firma anche tu

 

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