Sabato 26 febbraio Verdi in piazza con i movimenti
contro le ecomafie e per la pace
Unire gli ecologisti, dare più rappresentanza e forza politica ai movimenti, alle associazioni, ai comitati e alle persone che si battono per difendere l’ambiente, la biodiversità, un clima vivibile, un’economia capace di futuro e che non bruci le risorse e le energie ma se ne serva in modo pulito, sostenibile, rinnovabile.
Il tutto in una città come Venezia e in un territorio come quello lagunare sottoposti a un duro stress con il consumo di suolo, la cappa di smog che vi grava, le manomissioni dell’ecosistema, l’impatto evidente e pesante dei mutamenti climatici, l’eredità di un modello di sviluppo distorto e violento verso l’ambiente e la salute (che ancora si riproduce in proposte come il nuovo inceneritore, la permanenza delle grandi navi in laguna, l’irrisolta bonifica e riconversione di Marghera, le nuove cementificazioni volute dalla giunta Brugnaro e così via regredendo, compresa la proposta sostenuta dallo stesso Brugnaro di riprendere le trivellazioni in Adriatico, pericolo mortale per Venezia e non solo).
È il mandato che l’assemblea provinciale di EUROPA VERDE – VERDI di Venezia ha conferito al proprio esecutivo, composto da Gianfranco Bettin, Franca Marcomin (portavoce), Ermanno De Bernardi, Carla Furiato, Paolo Perlasca, Anamaria Del Grande, Flavio Dal Corso, Valentina Fanti.
Sabato 26 febbraio – annunciano i/le Verdi – saremo in campo al mattino a Ballò contro l’inceneritore e contro le ecomafie e al pomeriggio a Mestre alla manifestazione per la pace e contro la guerra in Donbass – Ucraina: nel segno dell’ecopacifismo verde e arcobaleno”