“Abbiamo istituito una Giornata regionale dei colli, ma ora anche questa maggioranza dimostri coi fatti di volersene occupare”

“Autorizzazione di nuove cave, inceneritori, impianti inquinanti in prossimità del Parco Colli, depotenziamento e riduzione delle superfici protette, nessuna strategia turistica dedicata e impoverimento degli habitat: è ciò che i colli veneti subiscono 365 giorni l’anno. Riflettiamo sulle reali azioni a tutela di questo patrimonio.”

Il 27 marzo il Veneto festeggerà la sua prima Giornata regionale per i colli veneti, sul tema interviene la Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde): “Da sempre la tutela e la promozione dei nostri colli è una priorità per i Verdi. Abbiamo sostenuto l’istituzione di una giornata regionale, poiché riteniamo possa divenire un utile strumento nella promozione del patrimonio collinare regionale. E’ importante che le buone intenzioni si trasformino in fatti, poiché oggi patiamo i riflessi di un approccio politico sbagliato, oltre che dannoso. E’ impensabile continuare ad autorizzare cave come quelle di Albettone o in Val Liona sui Berici, o non limitare l’impatto dei CSS-rifiuti sui colli Euganei, dove si è ridotta la tutela di un Parco Regionale per ampliare i terreni da destinare alla caccia. Dannoso è inoltre il perseverare nella riduzione delle aree boschive o delle superfici a prato, favorendo il consumo di suolo e lo sfruttamento dei terreni per coltivazioni intensive, a discapito della biodiversità naturale nelle fasce pedemontane e collinari. 

Noi riteniamo urgente un cambio di rotta e una dimostrazione tangibile di amore per i colli, mediante: la valorizzazione dell’esistente, la riscoperta delle tradizioni e della biodiversità dei nostri colli, la tutela della flora e della fauna, la promozione turistica e culturale in chiave sostenibile.

Non possiamo occuparcene un solo giorno all’anno, ma quotidianamente e con determinazione. Vogliamo vedere meno tir sui nostri colli e più investimenti dedicati a questi gioielli unici del nostro territorio. La promozione turistica può contribuire al ripopolamento di aree che patiscono un abbandono rimasto fino ad ora irrisolto.”

Conclude Guarda: “Dai Colli asolani a quelli euganei, abbiamo bisogno di rilanciare e restituire identità alle nostre colline, facendo rete cogli amministratori, i cittadini e le tante associazioni locali, ma anche dando vita a gemellaggi strategici che consentano di rilanciare in chiave sostenibile aree importanti della nostra regione, per tutto l’anno”.

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