Deriva populista sul nucleare in Veneto. E’ solo campagna elettorale

E’ partita la deriva populista sul nucleare anche in Veneto – lo dichiarano i co-portavoce regionali di Europa Verde Verdi Veneto Luana Zanella e Enrico Bruttomesso e la consigliera regionale Cristina Guarda, rispettivamente sulle recenti uscite del sindaco di Venezia, Brugnaro, e sulla Risoluzione per i fondi del PNRR regionali di Forza Italia, votata dalla maggioranze in consiglio regionale.

“Siamo certe che le cittadine ed i cittadini italiani non cadranno in questa nuova bufala populista che propaganda una tecnologia vecchia e obsoleta come quella nucleare come una panacea per risolvere una crisi energetica che ha soluzioni radicalmente opposte – spiega la co-portavoce regionale dei verdi Luana Zanella -. Le italiane e gli italiani si sono già espressi due volte sul nucleare e i risultati dei referendum hanno sempre dato ragione agli ambientalisti. Oggi le cose non sono cambiate, anzi la scienza ha stabilito che il superamento delle energie fossili come il carbone e il petrolio è un passo fondamentale ed irrinunciabile per vincere la sfida dei cambiamenti climatici. E’ vero che il nucleare non è fossile ma certo non è rinnovabile e presenta una serie di pericoli irrisolti come la sicurezza delle centrali come Fukushima e Cernobyl insegnano, lo smaltimento delle scorie. Per non parlare il problema economico della dipendenza dai Paesi che producono il materiale radioattivo da utilizzare negli impianti. Non è un caso che la Germania abbia deciso di dismettere tutte le sue centrali nucleari e puntare sulle rinnovabili. Questa è la vera strada per arrivare all’indipendenza energetica a breve termine”

“Purtroppo siamo di fronte ad una posizione ideologia del centrodestra che non informa i cittadini sul tema del nucleare proposto, che non esiste. Sono solo speculazioni non sorrette da alcuna teoria e scientifica  – dichiara il co-portavoce dei verdi regionale Enrico Bruttomesso – e lo comprovano le recenti dichiarazioni di scienziati come il professor Angelo Tartaglia, docente di fisica al Politecnico di Torino: nucleare di fissione di quarta generazione o nucleare di fusione, quello riproposto da Brugnaro per Marghera, non esistono. In Europa le ultime due centrali nucleari in costruzione sono di terza generazione, in Francia a Flamanville, iniziata nel 2006, prevista conclusione nel 2014 ma non ancora finita, mentre il costo, che doveva essere di 5 miliardi, è arrivato a 19 miliardi. La seconda in Finlandia, più piccola, doveva essere costruita dal 2005 e al 2009, in quattro anni, ma non ancora terminata. Costi? Lievitati da 5 miliardi  a 9 miliardi. Nessun progetto per la quarta generazione, nessuno per la fusione. I cinesi che stanno solo sperimentando il contenimento della fusione parlano di una centrale forse nel 2050. Dati alla mano comprendiamo che l’ideologia del centrodestra cerca solo propaganda senza basi scientifiche, e purtroppo sta cercando di confondere i cittadini e dividere l’elettorato tra si o no nucleare.”

Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde, dichiara che “La maggioranza in Consiglio regionale racconta ai cittadini Veneti di essere in prima linea in tema di energia pulita e sostenibilità, ma in realtà, passo dopo passo, dalle recenti dichiarazioni di Zaia alla risoluzione di Forza Italia, approvata dalla maggioranza, spinge sempre più verso il nucleare. Vorrei osservare che all’interno della Unione Europea due Paesi si distinguono per la loro dipendenza dal gas russo: Italia e Germania. La Germania ha alle sue spalle una importante esperienza in tema di nucleare che, nel corso degli anni, ha deciso di abbandonare. Così facendo ha dato slancio, a livello mondiale, allo sviluppo delle energie rinnovabili. Oggi nemmeno le utility tedesche vogliono più il nucleare, ma evidentemente Zaia e i suoi, presi da un irrefrenabile senso di competizione, sentono il bisogno di gareggiare alle olimpiadi del nucleare, peccato che questo avvenga a discapito dei cittadini e di un territorio già a lungo martoriato.”

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