Emergenza Pfas in Veneto, Guarda (EV). “Dal Commissario Onu un duro monito alla nostra Regione”.

“Rilevate lacune pesanti nella gestione dell’emergenza Pfas. Ora la Giunta regionale farà ciò che ci nega da anni? Informazione libera e controlli sanitari per tutti gli esposti: riportiamo in aula e al voto queste richieste, ormai da anni ignorate dalla Giunta Zaia. Continueranno a fare orecchie da mercante, anche di fronte all’ONU? In gioco c’è la prevenzione sanitaria specie di giovani donne, bambini e neonati!”

Il rapporto del relatore speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite striglia la Amministrazione regionale nella gestione dei Pfas, sul caso interviene la Consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda: “Il relatore speciale dell’ONU, nella sua visita in Veneto avvenuta tra il 10 novembre e il 13 dicembre 2021, ha rilevato alcune significative lacune nel contrasto all’inquinamento da Pfas. A balzare agli occhi è innanzitutto il ritardato avviso ai residenti delle aree contaminate circa il livello di inquinamento e i relativi rischi per la salute, ‘Alcuni residenti vennero a conoscenza della contaminazione solo nel 2016-1017, quando la Regione attivò un piano di sorveglianza’. Dal rapporto emerge inoltre che non tutti coloro che sono stati esposti sono stati messi nella condizione di verificare il livello di contaminazione, ad esempio chi è nato dopo il 2014 nelle zone interessate non ha avuto accesso allo screening.

In uno specifico paragrafo del rapporto il relatore non manca di evidenziare l’indubbia criticità circa le verifiche in ordine alla contaminazione degli alimenti. Il caso Miteni viene citato come esempio della mancata protezione all’esposizione nel nostro: Paese a sostanze tossiche.”

Continua Guarda: “La responsabilità politica a livello regionale risiede nel mancato ascolto di chi da tempo denunciava morti o malattie sospette. Ora è necessario fare in modo che tutto questo non sia accaduto invano. Per questo ho presentato una mozione per chiedere alla Giunta regionale di impegnarsi a intraprendere con urgenza ogni utile azione necessaria per fronteggiare la contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche. Dichiarazioni, quelle riportate dal relatore speciale ONU, che mirano ad aprirci gli occhi: i diritti umani si rispettano garantendo la prevenzione sanitaria e non nascondendo dati o impedendo conoscenza e controlli. Pensavamo fosse scontato: è chiaro che non lo è. E per questo devo ringraziare PFAS.land e Mamme No Pfas per aver interessato il Segretario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite”

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