“La risposta della Giunta regionale alla mia interrogazione conferma la riapertura della ciclovia entro maggio 2025, a un anno e mezzo dalla sua chiusura per una frana avvenuta nel gennaio 2024. La ciclovia del Brenta è considerata una delle più belle d’Europa, ma anche una delle più gettonate con ben 700.000 passaggi univoci nel 2023. Ma a causa di una frana, da gennaio 2024 la pista è rimasta chiusa con enormi disagi per studenti, lavoratori e per tanti turisti che costituiscono una boccata di ossigeno dal punto di vista economico per la zona. Il quadro economico dell’opera di ripristino della ciclovia corrisponde a un importo complessivo di 200.000 euro, non proprio briciole per un piccolo comune di 1.500 abitanti come quello di Enego. Tuttavia, la Regione del Veneto, consapevole dell’impatto significativo che un importo come questo ha su un piccolo comune, pur connotando questa ciclabile come risorsa di grande valore turistico, oltre che un simbolo di turismo ‘slow’, contribuisce a distanza di mesi e mesi con appena 100mila euro. Possibile che, alla luce del Piano regionale della mobilità ciclistica e alla vigente legge regionale per la promozione del cicloturismo, la Regione non sappia valorizzare questa importante risorsa prevedendo, magari prevedendo una estesa messa in sicurezza del percorso in territorio Veneto? Tra ciclovia chiusa e ferrovia sospesa a causa di lavori, la Valsugana e i comuni adiacenti stanno patendo enormi difficoltà, costringendo i cittadini a riversarsi in auto sulla famigerata strada statale Valsugana, già trafficatissima e problematica. La mobilità sostenibile e il cicloturismo non sono una priorità per la Giunta regionale, molto più attenta e ricettiva nei confronti della SPV. 200mila euro sono un piccolo tappa buchi, ma che non risolve la messa in sicurezza dell’intera ciclovia. Il rischio è che altri episodi simili si ripresentino, costringendo il comune di turno a interrompere la tratta per un altro anno e mezzo.” Lo dichiara il Consigliere regionale Renzo Masolo (Europa Verde).