Uccelli migratori nei valichi di montagna. Zanoni (EV): “La Giunta veneta conferma che i valichi montani del Veneto resteranno luoghi di massacro di centinaia di migliaia di uccelli migratori.”

“La risposta della Giunta regionale alla mia interrogazione per proteggere gli uccelli migratori nei valichi montani, come previsto dalla Direttiva Uccelli e dalla legge nazionale su fauna e caccia, con la conferma del TAR del Veneto del 23 dicembre scorso che su ricorso della LAC Lega per l’Abolizione della caccia, è irricevibile, una vera e propria farsa.
Nel dicembre 2024 il TAR Veneto aveva censurato la Regione per la mancata individuazione e perimetrazione dei valichi montani da sottoporre a divieto di caccia, evidenziando gravi carenze nel Piano faunistico venatorio regionale, adottato nell’agosto 2023.
La Regione Veneto aveva individuato solo due valichi montani, Monte Pizzoc (TV) e Monte Croce (BL), come zone protette a favore degli uccelli migratori, eludendo così le disposizioni delle norme sulla tutela dei migratori perché in veneto di valichi ce ne sono oltre trenta.
Infatti, come da ricognizione condotta da alcuni esperti, i valichi presenti in Veneto sono circa una trentina e interessano ben quattro province venete, così distribuiti: 6 in Provincia di Belluno: “Forcella Lavardet”; “Forcella Zervoi”; “Passo della Mauria”; “Passo Croce d’Aune”; “Passo Valles”; “Sella Ciampigotto”. 1 in Provincia di Treviso: “Forcella Mostaccin”. 5 in provincia di Verona: “Bocca di Navene”;“La Collina”; “Lumini”; “Monte Castello”; “Rancani”. 17 in Provincia di Vicenza: “Bocchetta Gabèllele”; “Bocchetta Lora”; “Bocchetta Paù”; “Bocchetta Pòrtule”; “Bocca del Xètele”; “Colle del Basto”;“Colletto di Posina”; “Colletto Grande di Velo”; “Croce di Campo” “Finestròn”; “Passo del Mesole”; “Passo di Colombo-Civillina”; “Passo del Rìstele”; “Passo della Vena di Sopra”; “Passo Xomo”; “Sella dello Sbàrbatal”; “Sette Roccoli”.
Alla luce dei fatti, avevo presentato una interrogazione in Consiglio regionale per sapere se la Regione intenda introdurre nel Calendario Venatorio 2025/2026 i valichi montani mancanti rispetto a quelli attualmente previsti nel vigente Piano Faunistico Venatorio. Quella della Giunta è stata una risposta da lasciare sgomenti; infatti, si limiterebbe a garantire al Consiglio regionale il supporto per la verifica, da parte dello stesso Consiglio, dell’eventuale necessità di procedere sull’individuazione dei valichi da proteggere; è come chiedere all’oste se il vino è buono.
Sostanzialmente la Giunta affiderebbe allo stesso Consiglio che ha approvato un piano venatorio in più parti bocciato dal TAR, Consiglio in cui il peso della lobby dei cacciatori è costantemente misurabile, il compito di stabilire quali valichi andrebbero tutelati dalla caccia. In quanto zone gli uccelli migratori, provati dopo chilometri di estenuante volo, si concentrano per attraversare le nostre montagne nei punti più bassi, rischiando di imbattersi in questi pseudo amanti della natura che li sterminerebbero a fucilate a centinaia di migliaia!” Lo dichiara il Consigliere regionale Andrea Zanoni (Europa Verde).

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