2 maggio 2025 – L’eurodeputata dei Verdi Cristina Guarda commenta il mancato accordo all’assemblea di mercoledì 30 aprile del Consorzio di Bonifica Brenta, che si avvia quindi al commissariamento.
“Quando l’attaccamento alla ‘carega’ vale più del bene comune, ecco cosa accade: un ente pubblico bloccato per mesi, senza governance, con la nuova maggioranza scelta dal voto impossibilitata a svolgere il suo lavoro. E tanto, troppo tempo sprecato per le opere necessarie alla tutela del territorio,” dichiara Guarda. “Si poteva voltare pagina, archiviando definitivamente il progetto assurdo della diga sul Vanoi, e lavorare su soluzioni concrete come aree di infiltrazione o la manutenzione dei bacini idrici. E invece, niente: si ritorna al punto di partenza”, aggiunge l’eurodeputata.
“La paralisi del Consorzio di Bonifica Brenta, che si protrae oltre quattro mesi, si spiega unicamente in un modo: il boicottaggio da parte della Lega nei confronti della nuova maggioranza, uscita dal voto del 15 dicembre scorso. Il partito di Zaia dovrà spiegare agli agricoltori e ai cittadini del territorio perché ha voluto prendere in ostaggio l’ente, rifiutando qualsiasi accordo che avrebbe permesso di avviare la nuova gestione. E in tutto questo tempo, il presidente Zaia è rimasto silente, limitandosi a descrivere le procedure che prevedono il commissariamento in caso di mancata elezione della presidenza del Consorzio. Zaia nel 2023 aveva indicato la diga del Vanoi come ‘opera prioritaria’ per la sicurezza idrica, per poi tornare sui suoi passi per ‘ragioni tecniche’: una questione centrale per il Consorzio Brenta. Da lui ci saremmo aspettati più chiarezza e, magari, un’indicazione al suo partito, responsabile del grave stallo che poterà al commissariamento,” conclude Guarda.