“Criminalizzare la cannabis light e mettere fuori legge un intero settore è inaccettabile. Se n’è accorto qualcuno anche a destra, tanto che la maggioranza sembra essere spaccata sul decreto Sicurezza: sia la Lega che Forza Italia si sono espresse, con esponenti locali e a livello europeo, contro un provvedimento che rischia di mettere in ginocchio il settore della canapa industriale. Le norme che vanno contro un’intera filiera vanno cancellate in fase di conversione del decreto,” dichiara Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi e vicepresidente della commissione Petizioni del Parlamento Europeo. “Il decreto Sicurezza è già nel mirino della UE, dopo che la commissione Petizioni ha scritto al governo Meloni chiedendo chiarimenti in merito al provvedimento: ora le autorità italiane dovranno rispondere entro 90 giorni. La petizione presentata dalla filiera della canapa italiana è stata sostenuta anche dal partito Popolare, oltre che dai Verdi, la Sinistra e i Socialisti,” sottolinea Guarda.
“Ma le destre sono spaccate anche in Italia, dove tutte le Regioni, compreso il Veneto guidato dalla Lega, si sono espresse contro il decreto Sicurezza, affermando che mette a rischio la filiera. Il caos regna sovrano tra i partiti che sostengono il governo Meloni: gli stessi che hanno votato il decreto Sicurezza in consiglio dei ministri, lo criticano nei territori, chiedendo di intervenire a sostegno delle imprese colpite. Speriamo che quello che vediamo rappresentato non sia soltanto il solito teatrino, ma che porti alle necessarie modiche in fase di conversione del decreto. Non accettiamo che la destra scherzi sulla pelle di 3 mila imprese, con oltre 30 mila addetti. Si parla di un settore a trazione giovanile, che sta portando innovazione in agricoltura e che merita di essere sostenuto, non criminalizzato,” conclude Guarda.