“Trovo inaccettabile la repressione contro la solidarietà al popolo palestinese. Il silenzio complice di Meloni alimenta la deriva autoritaria”
PAESE (TV), 25 maggio 2025 – Quello a cui stiamo assistendo in queste ore è un attacco sistematico e vergognoso alla libertà di espressione e alla solidarietà internazionale. Chi osa denunciare il genocidio in corso a Gaza viene intimidito, identificato, perseguitato dalle forze dell’ordine con metodi che ricordano i periodi più bui della nostra storia.
UNA DERIVA AUTORITARIA INACCETTABILE
Tre episodi gravissimi in pochi giorni dipingono un quadro inquietante:
• A Treviso, ieri sabato 24 maggio durante un pacifico flashmob per Gaza, due agenti in divisa della Polizia di Stato hanno chiesto a me che portavo la bandiere della Palestina il motivo della nostra presenza in Piazza indipendenza, nonostante il Questore fosse stato regolarmente informato. In questa occasione ho ricordato ai partecipanti al presidio l’episodio del medico, madre pediatra di Gaza, che ha perso 9 figli su 10 sotto le bombe israeliane – il più grande aveva 12 anni, l’unico sopravvissuto ne ha 11 ed è stato operato all’ospedale Nasser, notizie alle quali rischiamo di abituarci da quante ne stanno arrivando tutti i giorni e a tutte le ore.
• A Lonigo (VI), l’eurodeputata Cristina Guarda di Europa Verde è stata identificata dai Carabinieri per aver tenuto una bandiera palestinese nel suo stesso terreno agricolo;
• A Paese (TV), il fatto più grave: il sudario bianco esposto dall’ANPI presso il monumento ai caduti della Resistenza, nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Un sudario per Gaza” che prevedeva una mobilitazione in tutta Italia per ricordare le oltre 50mila vittime civili, tra cui donne e bambini, massacrate o lasciate morire di stenti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023, sarebbe stato preso dalla Polizia Municipale che avrebbe addirittura proceduto ad un sequestro penale per non si sa quale tipo di vilipendio!
IL VERGOGNOSO SILENZIO DI MELONI ALIMENTA LA REPRESSIONE
Mentre Netanyahu – contro il quale pende un mandato di cattura internazionale della Corte Penale Internazionale del 21 novembre 2024 – continua il massacro sistematico del popolo palestinese (oltre 50.000 civili uccisi, tra cui migliaia di bambini), mentre il governo Meloni si volta dall’altra parte in un atteggiamento vergognosamente complice del genocidio.
Questo silenzio complice alimenta una clima di repressione che colpisce chi ha il coraggio di denunciare crimini contro l’umanità.
PAESE (TV) : DISCRIMINAZIONI CONTINUE CONTRO L’ANPI
Particolarmente grave la situazione nel Comune di Paese, dove assistiamo a una discriminazione sistematica contro l’ANPI. Mentre si accaniscono contro l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia per un sudario in memoria delle vittime di Gaza, ogni 25 aprile il sindaco ignora il monumento ANPI ai caduti del fascismo durante le commemorazioni ufficiali, vietando alle associazioni combattentistiche di fermarsi in questo sito con il pullman commemorativo.
Una doppia morale inaccettabile: si discrimina l’ANPI tutto l’anno, ma quando si tratta di reprimere la solidarietà a Gaza improvvisamente si riconosce il monumento per giustificare sequestri.
LA COSTITUZIONE RIPUDIA LA GUERRA
Ricordo al Sindaco di Paese e a tutte le autorità che la Costituzione italiana ripudia la guerra. Esporre un lenzuolo bianco o la bandiera palestinese in solidarietà a un popolo vittima di genocidio non viola alcuna legge della Repubblica Italiana.
Ho esposto oggi stesso la bandiera della Palestina sia al monumento ANPI di Paese che dalla finestra di casa mia, con il sudario. Se qualcuno ha la sfrontatezza di mandare agenti, dovrà spiegare quale norma costituzionale violo sostenendo un popolo massacrato da un ricercato dalla giustizia internazionale responsabile di crimini inauditi anche contro migliaia di bambini innocenti.
NON CI FAREMO INTIMIDIRE
Questa caccia alle streghe non ci fermerà. Chi tace di fronte al genocidio è complice. Chi perseguita chi denuncia crimini contro l’umanità calpesta i valori della Resistenza e della nostra Costituzione.
Ricordo che scade il 5 giugno il bando regionale per progetti su Resistenza e antifascismo, finanziato grazie alla legge sull’antifascismo che ho fatto finanziare in Consiglio Regionale del Veneto. La memoria della lotta di liberazione dal nazifascismo ci impone di non voltarci dall’altra parte di fronte ai genocidi di oggi.
La solidarietà non è reato. Il silenzio di fronte ai crimini di guerra sì.