(Arv) Venezia 16 giu. 2025 – “Il glifosato è cancerogeno. Ad attestarlo è uno studio pubblicato su Environmental Health e curato dal Centro di Ricerca sul Cancro dell’Istituto Ramazzini di Bologna, fra le più grandi e importanti realtà di ricerca italiane. L’Istituto Ramazzini ha avviato lo Studio Globale sul Glifosato al fine di testare un’ampia gamma di esiti tossicologici. L’esito della ricerca ha evidenziato un aumento significativo di tumori benigni e maligni in più sedi anatomiche dei soggetti esposti a glifosato, confermando le preoccupazioni già espresse dalla IARC (L’agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), che lo aveva precedentemente classificato come “probabile cancerogeno per l’uomo”. Il glifosato è l’erbicida più utilizzato a livello mondiale, il suo impego avviene nell’agricoltura quanto nella gestione del verde pubblico dai singoli comuni”.
Così Andrea Zanoni, consigliere regionale di Europa Verde.
“La sua dispersione ha quindi un impatto ambientale, andando a minacciare la qualità delle acque e la biodiversità e con ripercussioni poi sulla salute umana e animale – sottolinea l’esponente di Europa Verde – Nell’ottica di garantire il principio di trasparenza e garanzia dell’informazione ai cittadini e di promuovere alternative al glifosato sostenibili, ho presentato una interrogazione in Consiglio regionale, per chiedere quali siano le quantità di glifosato attualmente utilizzate in Veneto; se intende diffondere tra i cittadini l’esito della ricerca dell’Istituto Ramazzini; se intende procedere imponendo lo stop al suo utilizzo e promuovendo alternative non nocive alla salute umana e all’ambiente”.
“Quello del glifosato è un problema ancora estremamente attuale in Veneto, anche a causa della monocultura del prosecco e di altre coltivazioni diffuse in tutta la regione – aggiunge Zanoni – Recentemente, grazie ai monitoraggi di Legambiente e Arpav, è emerso come nella Marca Trevigiana (specialmente nei fiumi Sile e Livenza) ci siano valori ‘record’ diserbanti. Altri monitoraggi precedenti avevano evidenziato la presenza in particolare di glifosate, ampa e glufosinate di ammonio nei corsi d’acqua”.