“Abbiamo urgente bisogno di medici di base, ma questo importantissimo lavoro non è più ritenuto attrattivo e i cittadini sono i primi a pagarne le conseguenze. Carichi di lavoro al limite dell’umano, adempimenti burocratici da sistema sovietico e responsabilità da super eroe: ecco a cosa è stata ridotta la professione medica, gli effetti di tutto questo sono sotto gli occhi di tutti.
Come riportato dalla stampa locale, la procedura avviata da Azienda Zero per l’assegnazione degli incarichi vacanti di medico di medicina generale, il cosiddetto medico di base, per l’anno 2025, ha visto l’assegnazione di soli 129 sedi vacanti sulle 1.943.
Dalla procedura è conseguito un esilissimo 7% di copertura del fabbisogno reale; quindi, tantissimi cittadini continueranno a rimanere sprovvisti di medici di base, con ripercussioni anche sui Pronto Soccorso, strutture spesso allo stremo e soventemente presenti nelle cronache dei giornali per aggressioni nei confronti del personale medico.
In particolare, l’Ulss 2 della Marca trevigiana ha coperto solamente 19 posti vacanti di medico di medicina generale su 363, lasciando così ancora migliaia di cittadini privi di medico!
Nel resto della regione non andiamo molto meglio: l’Ulss Dolomiti ha coperto 5 zone vacanti su 97; la Serenissima 23 su 244; la Veneto Orientale 4 su 95; la Polesana 4 su 119; l’Euganea 41 su 357; la Berica 15 su 182, la Pedemontana 3 su 147 e la Scaligera 15 su 339.
Inoltre, la trasmissione Report ha recentemente acceso i riflettori sulle tante case di comunità realizzate con fondi PNRR, ma che figurano essere solo parzialmente attive a causa della grave carenza di personale medico. Invece, nel mio comune di residenza, Paese (TV), la casa di comunità sarebbe dovuta partire a giugno, ma in realtà così non è stato. Il Presidente Zaia è molto impegnato in ambito sanitario, non perde occasione per tagliare nastri e convocare conferenze stampa per annunciare dati sul sistema sanitario regionale, smentiti poi dagli stessi cittadini che ogni giorno si trovano ad aver a che fare con la sanità zaiana. I Veneti hanno semplicemente paura di ammalarsi, perché in caso di bisogno molti di loro non saprebbero a chi rivolgersi. Per questo ho presentato una interrogazione in Consiglio regionale, sottoscritta dal collega Renzo Masolo, per sapere quali interventi strutturali intenda mettere in campo la Regione per fornire risoluzione effettiva alla carenza dei medici di medicina generale in Veneto. Senza medici di base, il sistema sanitario veneto rischia di crollare come un castello di carte.” Lo dichiara il Consigliere regionale Andrea Zanoni (Europa Verde).