“Con una mia interrogazione dello scorso aprile, mi rivolsi alla Giunta per regionale per sapere se fosse al corrente di quanto stava accadendo nell’ufficio postale di Vittorio Veneto, dove da tempo sindaco, cittadini e imprese segnalavano pesanti disservizi.
La risposta fu che la Regione avrebbe continuato a monitorare il servizio erogato da Poste italiane anche in relazione alla gravissima situazione creatasi a Vittorio Veneto con l’orario dimezzato.
Ma quello che merge ora è un quadro per più inquietante, con disagi sparsi tra gli sportelli postali di tutta la Marca, dove a Treviso rimangono addirittura fermi ben 14.000 atti, alcuni datati 2023, dell’Agenzia delle Entrate, come accertato da più ispezioni della Guardia di Finanza, a Vittorio Veneto 3.000 lettere e altre migliaia a Conegliano, mentre la consegna di pacchi di Amazon sembra non registrare particolari disservizi.
Questa è la tragicomica situazione che i cittadini della provincia di Treviso affrontano da molto tempo. Nel 2024 poste italiane ha realizzato ricavi per 12,6 miliardi di euro, mentre lo scorso 3 giugno scorso Slc (Sindacato lavoratori della Comunicazione) e Uilposte hanno proclamato una giornata di sciopero generale per denunciare la precarietà, le pressioni commerciali e la chiusura degli uffici postali: solo per il 2024 il piano aziendale ha previsto la chiusura o la riduzione del servizio erogato per oltre 500 uffici a livello nazionale.
La situazione colpisce gravemente anche il Veneto, tanto che una raccomandata spedita dall’ufficio postale di Colle Umberto (TV) in data 16 ottobre 2024 è pervenuta al destinarlo a Vittorio Veneto (TV) ben otto mesi dopo la spedizione, viaggiando una media di un chilometro al mese, una situazione da terzo mondo.
È davvero inconcepibile come, nel 2025, queste cose possano accadere in un paese dell’Unione Europea. Vale la pena ricordare che gli attuali vertici di Poste italiane sono stati voluti dall’attuale Governo di centro destra. Ci auguriamo che la Giunta regionale, sempre di centro-destra, non rimanga a guardare e che la promessa di monitorare diventi presto garanzia di un effettivo funzionamento decente del servizio postale.
Poiché i cittadini sono stanchi, ma non rassegnati, semmai arrabbiati e con loro molti sindaci costretti ad intervenire spesso senza risposte, oggi pertanto ho presentato un’altra interrogazione in Consiglio regionale per comprendere la natura del monitoraggio che la Regione nell’assessore Calzavara si era impegnata a fare nei confronti dei servizi postali in Veneto”. Lo dichiara Andrea Zanoni consigliere Regionale di Europa Verde.