L’assessore regionale alla caccia è in totale contraddizione con i documenti ufficiali della stessa Regione Veneto

“L’assessore regionale Cristiano Corazzari continua a raccontare ai veneti una realtà completamente distorta sul PDL 189, che consente il transito dei fuoristrada sulle strade silvo-pastorali, nelle mulattiere e nei sentieri di montagna. Affermare che ‘mulattiere e sentieri di montagna non subiranno alcun incremento del traffico’ è una falsità clamorosa, che contraddice quanto certificato dalla stessa Regione Veneto”.
Andrea Zanoni, consigliere regionale di Europa Verde che con il collega Renzo Masolo ha depositato 106 emendamenti al provvedimento, replica duramente alle dichiarazioni dell’assessore alla caccia apparse sulla stampa locale.
“L’assessore Corazzari evidentemente non conosce o finge di non conoscere i documenti della sua stessa amministrazione. Il 15 maggio 2023 il Segretario della giunta ha trasmesso al Consiglio regionale una valutazione ufficiale sul PDL 189, nella quale si quantifica in ben 28.500 i cacciatori che potranno percorrere con i loro fuoristrada mulattiere e sentieri di norma vietati: 20.000 cacciatori che ‘supportano’ gli enti pubblici nelle attività venatorie, 8.000 che svolgono caccia agli ungulati come i cinghiali e 500 conduttori di cani da traccia per individuare animali feriti”.
“Come può Corazzari sostenere che non ci sarà ‘nessun incremento di traffico quando i documenti ufficiali della Regione parlano di 28.500 mezzi potenzialmente in circolazione su percorsi finora interdetti? E come può affermare che questa legge garantirà ‘più sicurezza a tutte le persone che frequentano queste strade’, quando è evidente che migliaia di fuoristrada che sfrecciano in mulattiere e sentieri rappresentano un pericolo enorme per escursionisti, famiglie e amanti della montagna?”.
“La verità è una sola: questa legge, proposta dal consigliere leghista Gianpiero Possamai, ex presidente di Federcaccia Veneto, è un regalo ai cacciatori che potranno liberamente circolare con i loro mezzi mentre tutti gli altri cittadini dovranno rispettare il divieto di transito. Come se non bastasse, i cacciatori non dovranno nemmeno pagare la tassa per il contrassegno dell’auto che invece sarà obbligatoria per altre categorie già autorizzate. È una discriminazione inaccettabile che danneggia l’ambiente montano e privilegia una categoria a discapito di tutte le altre”.
“Con i nostri 106 emendamenti continueremo a dare battaglia in Consiglio regionale contro questo provvedimento che rappresenta l’ennesimo attacco all’ambiente naturale del Veneto e alla sicurezza di chi frequenta la montagna nel rispetto della natura”.

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