GUARDA (EV): “Trasformare la zona di ripopolamento e cattura Rotta del Guà in oasi di protezione innalzando il livello di tutela di questa area importantissima dal punto di vista ornitologico. Presentata interrogazione.”

“La zona di ripopolamento e cattura Rotta del Guà, inserita su mia istanza all’interno degli istituti di protezione del vigente Piano Faunistico-Venatorio, merita di diventare oasi di protezione per gestire e bilanciare l’impatto sull’area del programmato bacino di laminazione. La mia originaria proposta era appunto quella di contemplare, sin da subito, l’area come oasi di protezione, punta avanzata della protezione faunistica e ambientale, e in tal senso rilevavo come la tutela fosse necessaria in quanto la zona è luogo di passaggio migratorio e di svernamento per numerosissime specie di uccelli, ma anche di nidificazione delle stesse, molte delle quali rigorosamente protette, in declino o in grave minaccia” lo afferma la Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde), aggiungendo che “l’area annovera ben 153 specie di cui 79 nidificanti: si tratta, in definitiva, di un territorio il cui valore ornitologico assoluto emerge chiaramente dal confronto con la checklist degli uccelli del Veneto (che annovera 369 specie complessive osservate in regione.”

Prosegue la Consigliera “Per questo, giovandomi della preziosa collaborazione prestata dall’associazione Naturalisti Vicentini, ho presentato un’interrogazione per chiedere alla Giunta regionale di innalzare il livello di tutela dell’avifauna e della biodiversità all’interno dell’area. Si tratta di una importante zona umida che, nonostante l’assenza di pressione derivante dall’attività venatoria a seguito dell’istituzione della zona di ripopolamento e cattura, risulta comunque potenzialmente minacciata dalla costruzione del bacino di laminazione. Ho dunque posto alla Giunta regionale l’urgenza di valutare l’istituzione, in primis nella porzione del bacino ricadente in comune di Trissino, di un’oasi protetta e/o di una Zona di Protezione Speciale che consenta di preservare gli habitat idonei alla nidificazione e allo svernamento dell’avifauna, di regolamentare le eventuali lavorazioni che possano comportare disturbo o distruzione degli habitat di specie e di ridurre ulteriormente il disturbo antropico verso le specie tutelate dalle normative. “

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