Nuovo codice della strada. Una riforma contromano

Il nuovo codice della strada proposto da Matteo Salvini ha suscitato un’ondata di critiche da parte di associazioni e esperti del settore. Secondo le osservazioni di Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) e Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), le misure proposte dal leader della Lega non affrontano adeguatamente le vere cause degli incidenti stradali e potrebbero persino peggiorare la situazione.

“Servono misure strutturali, non divieti, per diminuire gli incidenti”, sottolinea Giovanni Rossi, portavoce di Fiab. “Il nuovo codice della strada dovrebbe concentrarsi sull’implementazione di infrastrutture più sicure per tutti gli utenti della strada, anziché limitarsi a introdurre nuove restrizioni e sanzioni.”

Una delle principali critiche riguarda l’approccio punitive della proposta di Salvini, che punta principalmente a introdurre sanzioni più severe per gli automobilisti. Tuttavia, secondo Ancma, questo approccio non tiene conto della complessità del problema e rischia di penalizzare soprattutto gli utenti più vulnerabili, come motociclisti e ciclisti.

“La sicurezza stradale è una questione complessa che richiede soluzioni integrate”, dichiara Laura Bianchi, presidente di Ancma. “Non possiamo limitarci a punire i trasgressori senza affrontare le vere cause degli incidenti. È necessario investire in infrastrutture più sicure, migliorare l’educazione stradale e promuovere una cultura della condivisione e del rispetto tra tutti gli utenti della strada.”

Fiab e Ancma hanno pertanto richiesto al governo di rivedere la proposta del nuovo codice della strada, coinvolgendo tutte le parti interessate e adottando un approccio più olistico e centrato sulla prevenzione degli incidenti.

“Investire in misure strutturali e promuovere la tutela degli utenti più vulnerabili dovrebbe essere la priorità del governo”, conclude Rossi. “Speriamo che le nostre osservazioni vengano ascoltate e che si lavori insieme per garantire strade più sicure per tutti” 

Anche le associazioni dei familiari delle vittime sulla strada – che non sono mai state sentite durante la stesura del disegno di legge – hanno preso posizione contro il nuovo codice sottolineando come questo contenga “tanti, troppi articoli che vanno manifestamente contro ogni evidenza scientifica in materia di sicurezza stradale, allentando regole e controlli su alta velocità e traffico motorizzato, restringendo i diritti e gli spazi di sicurezza per gli utenti più vulnerabili, togliendo capacità di intervento a qualsiasi amministrazione comunale e in generale non intervenendo in modo sistematico sulle cause primarie degli incidenti stradali in base ai dati Istat”.

L’associazione ha quindi lanciato una petizione alla presidente del Governo, Giorgia Meloni, sottolineando come “fare scelte che tutelino la vita e la sicurezza delle persone sulle strade è un dovere che va oltre le legittime scelte politiche di chi governa. Purtroppo l’attuale disegno di legge va nella direzione opposta, aggiungendo poco e togliendo molto per poter finalmente dire: basta morti in strada”.

A questo link potete sottoscrivere l’appello. 

La foto di coiperrtina è tratta dal sito della Fiab

Condividi questo contenuto:

Articoli recenti

  • All Post
  • Comunicati stampa
  • Eventi
  • Guide
  • In evidenza
  • News
  • Veneto
    •   Back
    • Vicenza
    • Verona
    • Treviso
    • Belluno
    • Rovigo
    • Venezia
    • Padova
    •   Back
    • Senato della Repubblica
    • Consiglio Regionale Veneto
    • Europa Verde Veneto
    • Giovani Europeisti Verdi
    • Camera dei Deputati
    • European Green Party

EUROPA VERDE VENETO.
Siamo la Federazione regionale veneta di Europa Verde, il partito ecologista italiano affiliato agli European Greens.

Federazione dei Verdi del Veneto – Via Varrone 20, 30173 Venezia – P. Iva 90070670279
Privacy policyCookie policyAggiorna le tue preferenze cookie

Licenza Creative CommonsQuesto sito è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.

Rimani aggiornato sul nostro Telegram: