Il consigliere regionale di Europa Verde Zanoni: “Un altro scempio che compromette l’habitat. Farò presto un sopralluogo su invito dei residenti”
Venezia, 6 maggio 2025 – “L’ennesima distruzione ambientale nella città che si vanta di premi europei per la sostenibilità; se non è greenwashing questo. La distruzione del canneto di Via Celsi a Treviso, avvenuta in pieno periodo riproduttivo, è uno schiaffo alla biodiversità. Se per l’Assessore Manera questa tabula rasa è rispettosa della biodiversità allora l’allarme lanciato da associazioni e cittadini va preso sul serio”.
Con queste parole il consigliere regionale di Europa Verde, Andrea Zanoni, interviene sulla vicenda dello sfalcio del canneto spontaneo nei pressi della lottizzazione Celsi, oggetto di numerose segnalazioni da parte dei cittadini e delle associazioni ambientaliste.
“Come denunciato da Roberto Stocco del gruppo ‘Vivere il Botteniga’, quello che era un ambiente ricco di biodiversità, rifugio di anfibi di diverse specie di rettili e anfibi, tra cui rane e rospi, è stato distrutto dai trattori durante i lavori di manutenzione ordinati dal Comune. Centinaia di anfibi morti schiacciati e triturati, in un’area che era stata faticosamente salvaguardata per oltre un anno proprio grazie all’impegno dei cittadini”, sottolinea Zanoni.
“Il canneto non era solo un elemento estetico del paesaggio, ma svolgeva un’importante funzione di fito-depurazione delle acque di scarico ed era rifugio di numerose specie animali, tra cui gli anfibi. Questi anfibi, inoltre, prevengono la proliferazione di zanzare e altri insetti nocivi, nutrendosi delle loro larve. Ora, al posto di questo prezioso ecosistema, ci sono migliaia di mosche che banchettano sulle carcasse degli animali morti”.
Zanoni ricorda che nel Comune di Treviso vi sono dei precedenti analoghi a quanto accaduto: “È successo anche nel boschetto dell’ex discarica di Via Orsenigo, sempre in primavera, periodo di riproduzione della fauna selvatica. Lavori che hanno comportato la distruzione anche dei nidi di diverse specie di uccelli. È evidente che l’assessore competente non ha la necessaria competenza in materia ambientale, né la sensibilità necessaria per ricoprire il suo ruolo”.
“Infatti, l’intervento di manutenzione poteva essere effettuato in un periodo dell’anno diverso, non durante la stagione riproduttiva, e con metodi non distruttivi. C’è dunque una palese contraddizione tra la realtà dei fatti e l’immagine ‘green’ che Treviso vuole darsi. Ricordo che la città ha recentemente ricevuto l’European Green Leaf Award 2025, un premio conferito dalla Commissione Europea alle città che si distinguono per l’impegno nella sostenibilità ambientale. Ma a cosa serve questo riconoscimento se poi si distruggono gli ecosistemi naturali nel pieno della stagione riproduttiva?”
Anche Legambiente Treviso ha fortemente criticato l’accaduto, evidenziando come il canneto sia un habitat importante che purifica l’acqua, protegge il suolo, dà rifugio agli animali, riduce l’inquinamento e abbassa la temperatura urbana. Va ricordato che in Veneto, la tutela degli anfibi e dei rettili è principalmente regolata dalla Legge Regionale 15 novembre 1974, n. 53 ‘Norme per la tutela di alcune specie della fauna inferiore e della flora e disciplina della raccolta dei funghi, successivamente modificata e integrata. Questa legge, così come la Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE), protegge specificamente tutte le specie di anfibi e rettili, vietandone la cattura, l’uccisione, il danneggiamento e il disturbo, salvo specifiche autorizzazioni per scopi scientifici o didattici. Ritengo che l’intervento attuato dal comune di Treviso vada in direzione esattamente contraria rispetto a quanto previsto dalla normativa in materia.” “Ho ricevuto l’invito da parte dei residenti della zona a effettuare un sopralluogo, che farò nei prossimi giorni. Presenterò inoltre un’interrogazione in Consiglio Regionale per far luce sulle eventuali responsabilità di questo ennesimo scempio, che appare tanto radicale quanto fuori luogo”, conclude Zanoni.