Le fiabe di Zaia sulla Pedemontana e il consumo di suolo

Luca Zaia sulle orme di Esopo e Christian Andersen? Il Presidente Luca Zaia ha deciso di ritirarsi dalla politica e dedicarsi alla scrittura di favole?

A giudicare dalle recenti dichiarazioni si potrebbe anche pensare che ne avrebbe tutte le qualità, sicuramente maggiori di quelle che ha dimostrato nel governare il Veneto.

È vero, egli gode di un vasto consenso, dovuto secondo noi alla sua capacità di ammaliare con le sue favole la fiducia dei veneti, ma non a una reale e buona capacità di amministrazione.
È paradossale, se non ridicolo, che l’ex Presidente della Provincia di Treviso, che già 20 anni fa era schierato senza se e senza ma, per l’ipotesi di un’Autostrada a pagamento, senza nessuna mediazione con  chi chiedeva una soluzione di Pedemontana alternativa, legata al territorio, che utilizzasse i sedimi esistenti, e sottolineiamo, con un costo estremamente inferiore, ora dichiari  di essersi trovato l’Opera e di averne solo la responsabilità della gestione, sfiora il paradosso.

Zaia governa da 20 anni ed è sempre stato a favore della Pedemontana.  Ricordiamo il giubilo, dopo la Conferenza di Castelfranco del 2001 che approvava l’ipotesi di “Superstrada” a pagamento, assimilandola di fatto un’Autostrada.

La Pedemontana in trincea è un taglio netto operato ad un sistema ambientale, interrompe e si inserisce come un corpo estraneo nella fascia di  ricarica della falda (il più grande bacino di acqua potabile d’Europa. È una dichiarazione di guerra contro il territorio, una guerra “in trincea” contro l’acqua, che non vinceremo mai.

Ci pare ridicolo che chi si vanta di aver fatto studi in agraria, imputi la colpa degli allagamenti all’acqua dei campi.

L’ennesima causa esterna, estranea al suo operato e alle scelte strategiche di questa infrastruttura. Siamo passati dal benaltrismo all’esternalizzazione delle responsabilità, per un’opera che se terminata così come prevista sarà oltre che una catastrofe ambientale, anche un disastro economico alla stregua del Mose. 

I veneti pagano 153 milioni di euro gia da quest’anno, in progressione ad aumentare per i prossimi anni. Chiediamo a Zaia dove prenderà i soldi necessari, visto che il 75% del del bilancio è per la sanità e il sociale? 

Ricordiamo infine che la Pedemontana ritenuta opera strategica non costituisce consumo di suolo per la famigerata legge voluta da Zaia 2017, ma di fatto costituisce una trasformazione definitiva del suolo vergine.

Una legge che aldilà dei buoni principi espressi è invalidata dalla somma di deroghe che sono state inserite. In questa metafora favolistica il nostro Veneto appare come una Bella Addormentata, sottoposta all’incantesimo delle melliflue parole di Zaia,. 

Noi ci proponiamo di essere il Principe “Verde” che con un bacio saprà svegliare la nostra amata terra veneta. 

Elisa Casonato. Capolista Europa Verde Verdi Veneto
Daniele Tiozzi Co-portavoce Federazione Provinciale Verdi Treviso
Stefano Dall’Agata Verdi Treviso

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