“La creazione di un nuovo terminal a Montiron e di un collegamento acqueo tra l’isola e Burano rischia di trasformarsi nell’ennesima opera, realizzata con fondi pubblici, poco utilizzata e dal notevole impatto ambientale.” Lo afferma la Consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda, che aggiunge: “Esistono progetti alternativi per poter garantire lo spostamento dei cittadini e dei turisti da e verso Burano, senza mortificare una zona di pregio e fragile dal punto di vista ambientale. Non possiamo dimenticare che il territorio lagunare e l’isola di Montiron fanno parte della Rete Ecologica Europea Natura 2000 quindi ZPS (zona di protezione speciale) e SIC (siti importanza comunitaria), oltre ad essere, assieme a Venezia, sito Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, seppure da tempo sotto esame per varie criticità.
Non si capisce come mai all’improvviso l’amministrazione usi l’esigenza di collegamento con la terraferma dei 2.500 Buranelli, proponendo un terminal in mezzo al nulla, nell’unica area naturale intatta, disconoscendo i progetti in passato approvati a Venezia ed in Regione.
Il timore di molti è che, dietro a presunte necessità dei cittadini, si celi piuttosto l’intenzione di creare un nuovo insediamento turistico; un sospetto che trova sponda nei previsti tempi di percorrenza tra Burano e Montiron: 12 minuti circa, roba da gara offshore!”
Conclude Guarda: “Ritengo più opportuno economicamente e meno devastante dal punto di vista ambientale promuovere quanto già adottato nel 2004 con variante al PRG e approvato dalla Regione Veneto nel 2010, ossia un collegamento diretto con l’aeroporto Marco Polo e quindi con tutti i servizi conseguenti. Per questo ho presentato una mozione in Consiglio regionale per chiedere agli assessori al territorio e ai trasporti quali iniziative di competenza intendano intraprendere per evitare la compromissione dell’habitat lagunare, che a Montiron, con le sue velme e barene, è paesaggio fragilissimo ma preziosissimo”